Nel mese di settembre il mercato dei veicoli commerciali conferma il trend positivo in atto dai mesi estivi, come effetto rimbalzo di quanto perso nei mesi più difficili della crisi da COVID-19.Le stime elaborate e diffuse oggi dal Centro Studi e Statistiche UNRAE, indicano 16.170 veicoli immatricolati, in aumento del 18,5% rispetto ai 13.651 autocarri con ptt fino a 3,5t dello stesso periodo 2019, che aveva fatto registrare già un incremento a doppia cifra. A chiusura dei primi 9 mesi la flessione ancora forte indica un calo del 22% con una perdita di circa 30.000 unità, e 105.120 immatricolazioni che si confrontano con le 134.795 del gennaio-settembre dello scorso anno.
“Le consegne rimandate nei mesi del lockdown – afferma Michele Crisci, Presidente dell’UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere – hanno riportato il mercato dei veicoli commerciali in territorio positivo, confermando i primi segnali emersi nel periodo estivo. L’esigenza pressante di rinnovare un parco circolante ancora molto anziano, costituito per il 47% da veicoli ante Euro 4, sta accompagnando il trend naturale delle immatricolazioni con incrementi a doppia cifra in settembre per tutti i canali di vendita.”
“Il risultato – conclude Crisci – non è ancora la conferma di un’inversione di tendenza: bisognerà valutare come si muoveranno gli acquisti nel mese di ottobre, ma trovandoci ormai a fine anno, con un mercato in calo di oltre il 20%, ben poco si potrà incidere sui risultati finali, che presenteranno comunque una flessione preoccupante. Si tratta di un comparto che ha dimostrato molte volte – e ancor più durante il lockdown – di essere centrale per la movimentazione delle merci e per lo sviluppo economico del Paese.”
L’analisi della struttura del mercato dei primi 8 mesi (con dati ancora suscettibili di leggeri aggiustamenti nei prossimi due mesi, a causa dei ritardi di immatricolazione) conferma flessioni consistenti per tutti i canali di vendita. I privati flettono del 19,4%, su un mercato totale che cala del 26,7%, recuperando due punti di quota, al 23,4%. Le società segnano un calo del 27,6% con una quota che si contrae di circa mezzo punto, al 47,8% del totale, mentre il noleggio segna la performance peggiore con una riduzione in volume del 30,3% e una rappresentatività che scende al 28,8% (-1,5 p.p.). Calo più pesante per il breve termine (-42,5%), ma in forte contrazione anche il lungo termine (-28,3%), la parte più significativa del noleggio degli autocarri, e le autoimmatricolazioni uso noleggio effettuate da Concessionari e Case auto che registrano un -25,8%.
Sotto il profilo delle alimentazioni, pesanti perdite a doppia cifra interessano tutte le motorizzazioni tradizionali, il gpl, il metano e i veicoli elettrici: il motore a benzina negli 8 mesi perde il 40,4% e si ferma al 3,6% del totale, il diesel cala del 26,5%, risalendo all’89,2% di quota, il Gpl cede il 70,3% dei volumi (sotto la soglia dell’1% di quota), il metano cala del 33,8%, al 3,2% di rappresentatività. I veicoli elettrici con una flessione del 28%, allineata al mercato totale, si confermano allo 0,6% di quota, mentre crescono i veicoli ibridi che raggiungono il 2,5% di rappresentatività sul mercato. Crescono, infine, dell’1% le emissioni medie di CO2 dei veicoli con ptt fino a 3,5t che nei primi 8 mesi dell’anno raggiungono i 164,4 g/km rispetto ai 162,6 del gennaio-agosto dello scorso anno.
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