Scopo dell’area “Mercato” di Anfia è quello di monitorare le complesse dinamiche dell’universo aftermarket e di tutti i suoi attori. Il gruppo di lavoro è coordinato da Carlo Covini (nella fotogallery)
Una “lente” costantemente puntata sul mondo dell’aftermarket. Questo l’intento dell’area “Mercato” di Anfia, su cui si focalizza il quarto approfondimento che dedichiamo alle attività e ai progetti del Gruppo Aftermarket di Anfia. L’analisi e il monitoraggio di tutti gli attori che operano nell’aftermarket è fondamentale per orientare le scelte strategiche delle aziende che fanno parte di Anfia, e l’area “Mercato” nasce proprio dalla necessità di approfondire e comprendere in che direzione sta evolvendo il nostro settore. A coordinare il gruppo di lavoro è attualmente Carlo Covini, Sales & Marketing Manager Europe South presso SKF, coadiuvato da Laura Orselli (Breda Lorett), Alessio Galletti (Dayco), Mauro Pirola (UFI Filters) e Piergiorgio Metelli (Gruppo Metelli). Anche l’area “Mercato”, come le altre, nasce quindi dalle reali esigenze degli associati, con l’obiettivo primario di fornire informazioni utili per operare al meglio nello IAM.
Capire il mercato
Il primo progetto realizzato dall’area “Mercato” è stato un “censimento” generale delle aziende che operano nell’aftermarket. Una ricerca che ha coinvolto tutti i livelli della filiera – distributori, ricambisti, autoriparatori – con il preciso obiettivo di avere un quadro completo e aggiornato del settore. Il censimento ha quindi gettato le basi per tutte le successive analisi, fornendo i numeri reali degli operatori aftermarket. Il passo successivo è stato quello di approfondire la conoscenza anche su un piano “qualitativo”, andando a studiare i fenomeni e le tendenze che stanno impattando maggiormente sull’evoluzione dell’intero settore. “L’aftermarket è in costante evoluzione, in particolare in questi ultimi anni, e per questo abbiamo sentito la necessità di andare oltre i numeri e di fare un’analisi più approfondita attraverso un vero e proprio ‘lavoro sul campo’ che, come primo step, ha coinvolto le reti officine – afferma Carlo Covini – L’obiettivo del nostro gruppo di lavoro è di proseguire su questa strada, attraverso analisi ‘qualitative’ che ci consentano di avere informazioni fondamentali sui nuovi soggetti e sui nuovi fenomeni che più stanno modificando l’assetto del nostro settore”.
Focus sui network
La prima analisi qualitativa dell’area “Mercato” si è concentrata sui network officine delle varie organizzazioni indipendenti. Lo studio è stato condotto attraverso visite mirate nelle officine, valutando in loco tutta una serie di elementi e cercando di capire anche il livello di servizio che le attività sono in grado di offrire. Non solo parametri numerici, dunque, ma anche una valutazione della qualità offerta dai network e del grado di soddisfazione delle officine aderenti. La ricerca ha inoltre valutato la congruenza tra i numeri “dichiarati” e quelli “reali” delle officine affiliate, oltre al grado di coinvolgimento delle stesse nei vari progetti e iniziative portate avanti dal gruppo. Ne è emerso un quadro particolarmente dinamico e per nulla scontato, che ha avuto come epilogo la presentazione dei risultati al mercato. “Per i membri di Anfia che supportano i network officine con significativi investimenti è stato molto importante avere una visione dettagliata di come, al di là dei numeri, si muovono concretamente queste reti – sottolinea Covini – La campionatura e le visite nelle officine ci hanno dato questo tipo di informazioni, fondamentali anche per capire il ‘ritorno’ dei nostri investimenti”.
Gruppi di ricambisti
Altro significativo fenomeno che attualmente è sotto la lente di Anfia è quello dei gruppi/consorzi di ricambisti, il cui peso è certamente in crescita all’interno del mondo aftermarket. Il fatturato sviluppato da alcuni di questi gruppi è infatti rilevante e numerosi ricambisti hanno ormai raggiunto una “massa”, in termini di volumi d’affari e personale, che di fatto li avvicina ad un distributore. “Al di là delle politiche commerciali e delle strategie che le singole associate di Anfia-Aftermarket intendono portare avanti, e che ognuna è libera di attuare con la massima autonomia, non possiamo chiudere gli occhi di fronte ad un fenomeno che negli ultimi anni è diventato sempre più rilevante – precisa Covini – Alcuni gruppi di ricambisti sono entrati all’interno delle organizzazioni distributive, e in generale il loro peso e la loro capacità contrattuale sono in aumento: per questo è importante disporre di informazioni approfondite per conoscere il fenomeno e i vari soggetti”. L’area “Mercato” di Anfia è già al lavoro per avviare la ricerca. Il primo passo sarà quello di censire dettagliatamente i vari gruppi di ricambisti e i loro membri. Si passerà successivamente ad approfondire come si stanno muovendo questi gruppi e con quale progettualità, utilizzando l’approccio “qualitativo” adottato per l’indagine sui network.
Le piattaforme web
L’area “Mercato” di Anfia-aftermarket si sta organizzando per affrontare in specifiche sessioni di lavoro il tema “Web”. Il team del gruppo di lavoro si concentrerà sul web monitorando ciò che sta accadendo sulla rete a livello di ricambi. Si tratta infatti di un fronte ancora molto fluido, e che negli ultimi anni ha visto innumerevoli movimenti: da colossi come Amazon o eBay che hanno iniziato a intermediare anche i ricambi, a specialisti web come Oscaro e Mister Auto che in pochi anni sono cresciuti esponenzialmente. Ma anche i player tradizionali aftermarket (gruppi, distributori, network etc.) hanno cominciato a presidiare il web, non solamente sul versante b2b, ma puntando direttamente all’automobilista. Appare quindi fondamentale monitorare attentamente, e in modo organico, l’evolversi di questi fenomeni, e sarà questo il principale compito del gruppo di lavoro. Oltre a valutare l’entità del fenomeno e le tendenze generali, l’obiettivo sarà quello di fare chiarezza sui rapporti tra i player che operano sul web e i loro fornitori e sui meccanismi che stanno dietro le offerte in rete. “L’idea – spiega Covini – è di selezionare un prodotto per ogni tipologia e associarlo ad un’applicazione, ad esempio la più popolare, per poi monitorare costantemente il ‘comportamento’ sul web di questo prodotto: oscillazioni di prezzo, promozioni, sconti, disponibilità, differenze di prezzo tra i vari portali, eccetera. Questo consentirebbe di ‘tracciare’ il prodotto e creare una sorta di mappatura delle varie linee prodotto, monitorando le complesse dinamiche di prezzo che caratterizzano l’offerta sul web”. Si tratta dunque di un progetto ambizioso ma, come ha sottolineato Covini, di “vitale importanza” per capire in che direzione sta andando il mercato. Lo stesso ingresso di Oscaro in Temot dà il polso della crescente importanza assunta dalle piattaforme web e, al contempo, dello “sdoganamento” di un modello distributivo diverso da quello tradizionale. Tuttavia, sono anche gli stessi confini tra il web e la distribuzione tradizionale ad essere sempre meno “rigidi”, come dimostrano le numerose incursioni di gruppi e distributori in ambito b2c. Un’analisi approfondita di tali dinamiche può dunque essere d’aiuto a tutta la filiera aftermarket per orientare le proprie scelte e tenere il passo con il cambiamento, tenendo conto che la “rivoluzione digitale” sta già coinvolgendo le stesse automobili, che nel giro di pochi anni saranno tutte “connesse” e ipertecnologiche. Su questo terreno si muoverà dunque l’area “Mercato” di Anfia-Aftermarket, cercando di offrire un servizio utile ai propri associati, ma anche a tutta la filiera distributiva.
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