I Tutor restano disattivati, in attesa degli sviluppi del contenzioso con cui la Corte d’appello di Roma ha condannarto Autostrade per l’Italia (Aspi) per la contraffazione del brevetto dei tutor. Ieri la Corte, come riporta Il sole 24 Ore, ha infatti respinto l’istanza di Aspi, che chiedeva la sospensione dell’esecutività della sentenza in attesa che si definisca un ulteriore ricorso della società in Cassazione.
Lo scorso 10 aprile il tribunale aveva stato stabilito che il sistema dei tutor, con cui viene rilevata la velocità delle auto in transito sulle carreggiate, è contraffatto: Autostrade per l’Italia era stata condannata a rimuovere i Tutor, pena una sanzione di 500 euro per ogni giorno di ritardo, ma l’ente aveva risposto che sarebbero rimasti accesi per evitare rischi per la sicurezza degli automobilisti.
La paternità del Tutor è stata riconosciuta a un’azienda toscana, la Craft, che negli anni Novanta lo aveva proposto ad Autostrade, che tuttavia l’aveva rifiutato per poi invece ribrevettarlo nel 2004 con il nome di Sicve.
Non è chiaro se la disattivazione del sistema riguardi le strade gestite da Aspi (in prevalenza autostrade, ma anche alcune provinciali)o anche quelle dove è installata la variante “semplificata” (Vergilius) acquisita soprattutto dall’Anas.
Con l’esodo estivo imminente, Autostrade per l’Italia e Polstrada potrebbero tuttavia adottare soluzioni “alternative” nei tratti autostradali più problematici, in grado di rilevare la velocità media, come ha annunciato negli scorsi giorni la Direzione centrale delle specialità della Polizia di Stato
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