L'Italia è al 126° posto nel mondo per procedure e tempi per pagare le tasse, Ogni anno 210 scadenze fiscali, pari a 4,4 scadenze per settimana lavorativa
Un'interessante analisi di Confartigianto, titolata “Il labirinto del burofisco“, mette in luce come a fonrte di una più elavata pressione fiscale – in Italia superiore di 1,4 punti di PIL alla media europea – le nostre imprese devono fronteggiare anche una maggiore onerosità della burocrazia fiscale.
Come emerge dai dati del Doing Business 2017 della Banca Mondiale – che analizza le regolamentazioni che influiscono sull’attività imprenditoriale – l’Italia è al 50° posto nel mondo per condizioni favorevoli a ‘fare impresa’. La posizione dell’Italia si associa ad un evidente ritardo in merito ad importanti servizi pubblici e in particolare scende al 126° posto per procedure e tempi per pagare le tasse, con effetti negativi sulla competitività delle imprese e in particolare su quelle esposte alla concorrenza internazionale le quali beneficiano o rimangono svantaggiate dal livello della burocrazia fiscale.
Se effettuiamo il confronto internazionale tra i principali Paesi esportatori dell’Unione europea osserviamo che in Italia per pagare le imposte sono necessarie 240 ore, il valore più alto tra tutte le sette economie. La distanza è ampia rispetto gli altri competitor: nel dettaglio in Germania il tempo per pagare le imposte si riduce a 218 ore, in Belgio si riduce di circa un terzo scendendo a 161 ore, in Spagna a 152 ore, in Francia a 139 ore; i tempi si dimezzano rispetto a quelli necessari alle imprese italiane in Olanda a 119 ore e Regno Unito con 110 ore.
Un aspetto delle burocrazia fiscale è rappresentato dalla fitta agenda di scadenze fiscali. Nel Rapporto annuale di Confartigianato Lombardia è proposto un monitoraggio che, in relazione alla tipologia di imprese associate, conta in un anno 210 scadenze fiscali, pari a 4,4 scadenze per settimana lavorativa. Una complessità nella gestione delle imposte che riguarda 75 scadenze in ambito IVA, 39 per Imposte Dirette, 36 relative a INPS, 10 per Registro, 7 per Bollo, 6 per INAIL, 5 per Assistenza fiscale, 5 per Enasarco, 4 Per Imu/Tasi e sempre 4 per Sospensione termini, a cui si sommano ulteriori 19 scadenze per altri ambiti. Le scadenze si distribuiscono in maniere abbastanza omogenea: i mesi con il maggiore numero di scadenze è ottobre (26), seguito da novembre e maggio (22 scadenze ciascuna) e da giugno e luglio (21 scadenze ciascuna).
(fonte: Confartigianato)
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