
Agli autoriparatori capita spesso di trovarsi di fronte ad un cambio automatico rotto o malfunzionante prima ancora che questo abbia raggiunto il chilometraggio previsto dalla Casa per effettuare la manutenzione – cambio olio del cambio automatico. Talvolta gli intervalli previsti per il tagliando del cambio automatico vanno infatti oltre la soglia di 60.000 km che gli esperti del settore considerano adeguata per provvedere al cambio dell’olio idraulico, al relativo filtro e a un generale controllo. Molto spesso, inoltre, non si va oltre al primo tagliando del cambio automatico, trascurando o dimenticando di fare i successivi e portando l’auto in officina a danno avvenuto.
Una manutenzione regolare del cambio automatico riduce significativamente il rischio di guasti seri. Una buona pratica, valida per tutti i tipi di cambi automatici, indipendentemente dal modello, è sostituire l’olio del cambio automatico e il filtro ogni 50-60.000 km. Questo perché, a differenza del cambio manuale in cui l’olio ha solo una funzione lubrificante, nei cambi automatici l’olio svolge anche la funzione di raffreddamento. L’olio raggiunge infatti temperature elevate poiché viene utilizzato per mettere sotto pressione i pacchi frizione delle marce e per trasferire la potenza dal motore al cambio attraverso il convertitore di coppia, che include una pompa e una turbina di pressione dell’olio.
Manutenzione cambio automatico: perché è importante
Il tagliando del cambio automatico, pur non essendo un intervento particolarmente complesso, richiede comunque una certa formazione e alcuni utili accorgimenti. A seconda dei casi , e in base alle indicazioni del costruttore, può essere necessario rimuovere la coppa del cambio o utilizzare strumenti specifici o adattatori per inserire il nuovo olio ATF – che deve necessariamente rispettare le specifiche prescritte – e sempre più spesso è necessario anche un reset della centralina elettronica.
La manutenzione del cambio automatico deve essere eseguita seguendo le indicazioni fornite dal costruttore, il che generalmente implica la sostituzione dell’olio idraulico e del filtro dell’olio del cambio automatico. Sebbene l’intervento non sia particolarmente complesso, richiede comunque una certa competenza tecnica.
Malfunzionamento del cambio automatico: i sintomi a cui fare attenzione
Il cambio automatico è un componente sofisticato, progettato per garantire una guida il più possibile fluida e mantenere un’adeguata efficienza nei consumi. Tuttavia, come qualsiasi altro sistema, può presentare segni di usura o malfunzionamenti che richiedono un intervento tempestivo. Una corretta identificazione dei sintomi consente di prevenire danni gravi e costosi.
Scatti all’inserimento della marcia: quando si sposta la leva su D (Drive) o su R (Retromarcia), si avverte un colpo secco o uno scatto. Inoltre, al momento di accelerare, la partenza non risulta fluida ma avviene con uno strappo. Questo può indicare un problema di pressione idraulica dovuto a olio esausto o a un filtro intasato.
Aumento dei consumi di carburante: incremento dei consumi dal 10% al 25%, soprattutto in città, può essere un segnale di olio deteriorato. La variazione di viscosità dell’olio compromette l’efficienza della trasmissione, costringendo il motore a lavorare di più per cambiare marcia.
Cambi marcia a regimi più alti: se il cambio avviene a giri motore più elevati (fino a 500 giri in più del normale), è possibile che l’olio non stia svolgendo adeguatamente la sua funzione di trasmissione della pressione. Questo porta a un aumento dei consumi e a uno stress maggiore sui componenti interni.
Difficoltà in salita: durante la guida in salita, il cambio potrebbe faticare a scalare marcia (passaggio da una marcia più alta a una più bassa). Questo problema è spesso legato a una perdita di efficienza dell’olio, che non riesce a garantire la pressione necessaria per l’innesto rapido della marcia inferiore.
Scossoni: scossoni improvvisi durante la guida possono indicare problemi di lubrificazione o impurità nell’olio, che interferiscono con il funzionamento delle frizioni interne. In alcuni casi, il cambio potrebbe bloccarsi, rendendo necessaria un’ispezione immediata.
Problemi al cambio automatico
Rilevare tempestivamente questi sintomi consente al meccanico di intervenire prima che i danni diventino importanti, evitando costose riparazioni del cambio automatico. Non sempre, tuttavia, i problemi riguardano il deterioramento dell’olio del cambio automatico o l’ostruzione del filtro. Vediamo quindi nel dettaglio quali altre cause potrebbero concorrere a problemi riguardanti il cambio automatico.
Slittamento delle marce
Uno dei sintomi più comuni ed evidenti è lo slittamento delle marce, senza che vi sia un comando da parte del conducente, o quando rimane bloccato in una marcia. Questo problema può derivare da un’ usura dei pacchi frizione che compromette l’aderenza e causa l’irregolarità della cambiata. Anche la mancanza di pressione adeguata nell’impianto idraulico impedisce l’innesto corretto delle marce. Se i solenoidi di controllo della pressione non funzionano correttamente, la distribuzione dell’olio non avviene in modo uniforme. In questi casi è utile effettuare un test di pressione dell’olio per verificare l’integrità del sistema idraulico
Vibrazioni e rumori
Vibrazioni durante il cambio di marcia o rumori insoliti come cigolii, colpi secchi o stridii possono derivare da cuscinetti usurati, ingranaggi danneggiati (che provocano rumori soprattutto in accelerazione o decelerazione). Vibrazioni o rumori metallici potrebbero essere causati anche da un problema al convertitore di coppia, che non trasmette correttamente la potenza dal motore al cambio
Ritardo nel cambio marcia
Se si nota un ritardo nell’innesto, soprattutto da fermi o durante i cambi, ciò può essere legato al degrado dell’olio del cambio, da un filtro intasato del cambio automatico (che riduce il flusso di olio) o da un problema alla centralina di controllo TCM (Transmission Control Module) che fa sì che i cambi marcia non avvengano correttamente
La retromarcia non si riesce a inserire o slitta
Difficoltà o impossibilità nell’inserire la retromarcia possono derivare da: malfunzionamento della valvola di controllo; usura del gruppo frizione della retromarcia; sensori difettosi o problemi nel cablaggio della centralina che impediscono l’attivazione della retromarcia.
Cambio automatico: quali spie si accendono
Un problema di una certa entità al cambio automatico o alla centralina TCM è generalmente segnalato dall’accensione della spia del cambio o del motore. La diagnosi con uno scanner OBD-II può rivelare codici di guasto specifici relativi a solenoidi, pressione dell’olio o problemi elettrici. La Transmission Control Module può registrare errori dovuti a cortocircuiti o problemi nei sensori.
Un surriscaldamento dell’olio del cambio automatico, che può essere dovuto a una frizione danneggiata o a un radiatore dell’olio danneggiato, è rilevabile generalmente anche dell’odore di bruciato. Macchie sotto il veicolo possono indicare guarnizioni usurate, crepe nella coppa dell’olio o guasti nei tubi del sistema di raffreddamento del cambio.
Cosa succede se non si cambia l’olio del cambio automatico
Con il tempo, l’ olio del cambio automatico si deteriora e gli additivi presenti nella sua composizione perdono efficacia. Tale processo è particolarmente evidente nei cambi automatici dotati di frizioni in bagno d’olio, dove i materiali d’attrito sono sempre immersi nell’olio della trasmissione.
Quando l’olio del cambio automatico si degrada, si verifica un’inevitabile usura dei componenti interni, che porta alla formazione di particelle di attrito. Questi residui possono depositarsi sulle parti elettroniche e meccaniche, che possono essere danneggiate da questi accumuli.
Anche il filtro dell’olio del cambio automatico può inoltre saturarsi delle impurità trattenute, non riuscendo più a svolgere adeguatamente il suo computo. Se non viene sostituito, l’olio contaminato continuerà a circolare nel cambio, causando un’usura accelerata e, nel peggiore dei casi, un grave danno alla trasmissione.
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