Il sensore di pressione differenziale è un componente di vitale importanza essendo strettamente correlato al corretto funzionamento del filtro antiparticolato. Questo sensore misura infatti la pressione all’interno dello scarico – a monte e valle del filtro antiparticolato (FAP) – rilevando lo “stato di salute” del filtro antiparticolato. La differenza di pressione rilevata prima e dopo il passaggio dei gas di scarico attraverso il filtro (da cui il nome sensore di pressione differenziale) consente di misurare quanto il filtro antiparticolato è intasato.
Per assicurare un funzionamento efficiente del filtro antiparticolato (DP-Sensor) è infatti fondamentale che resti pulito, dal momento che sporco e accumuli riducono fortemente il potere filtrante. Il sensore di pressione differenziale serve a rilevare con prontezza se il FAP o DPF è intasato o si sta intasando.
Quando infatti la pressione aumenta o diminuisce in maniera anomala da una parte del condotto di scarico rispetto all’altra, la pressione differenziale cambierà di conseguenza.
Nei sensori di nuova generazione, il differenziale tra i due valori di pressione rilevati – a monte e a valle – fa spostare la membrana modificando la tensione portante. Viene così generato un segnale proporzionale al tasso di intasamento del filtro antiparticolato.
A cosa serve il sensore pressione del filtro antiparticolato e perché è importante che funzioni
È dunque importante assicurarsi che il sensore di pressione differenziale funzioni correttamente e non sia guasto o difettoso. Un suo malfunzionamento può infatti danneggiare il filtro antiparticolato, con ulteriori ripercussioni su motore e turbocompressore. Una corretta diagnosi può individuare eventuali anomalie e “prevenire” danni più pesanti andando a sostituire il sensore di pressione differenziale difettoso, facendo attenzione ad utilizzare un sensore che abbia i requisiti del primo equipaggiamento e che sia rilevabile e contabile dalla centralina del veicolo.
Il sensore di pressione differenziale è molto spesso collocato sul vano motore (lato passeggero) in prossimità della paratia antifiamma, addossato lateralmente al coperchio punterie.
Guasto al sensore pressione filtro antiparticolato (FAP)
La ringenerazione è il processo che consente al filtro antiparticolato di “auto-pulirsi” e di non intasarsi. Se il sensore di pressione FAP non funziona in maniera corretta c’è il rischio che non si avvii la rigenerazione, provocando rapidamente l’intasamento del filtro. A segnalare un guasto al sensore di pressione è generalmente l’accensione della spia sul cruscotto. La sostituzione del FAP o del DPF non è quindi sempre necessaria, perché il problema potrebbe riguardare il sensore di pressione differenziale che, se prontamente sostituito, può prevenire il successivo intasamento del filtro.
Come è noto sono due i tipi di filtro antiparticolato: i sistemi FAP e i più diffusi sistemi DPF (Diesel Particulate Filter). Nei Fap la rigenerazione avviene per mezzo un additivo ossidante chimico (cerina) che porta la temperatura a 450°C, sufficiente per eliminare il particolato. I filtri Dpf, invece, non utilizzano la cerina e la rigenerazione si avvia solo quando la temperatura interna del filtro supera i 600°C. Tale temperatura viene raggiunta quando l’auto viaggia a velocità sostenuta (sopra i 90 km) e con l’aiuto di una post-iniezione di carburante effettuata dalla centralina elettronica del veicolo (che evita anche che vengano superati i 700°C per non creare danni al filtro). Nei tragitti corti, o a basse velocità, il motore diesel non si scalfa abbastanza e la temperatura resta tra i 200-400° impedendo la rigenerazione attiva del filtro. È dunque fondamentale che il sensore di pressione differenziale sia in grado di rilevare se il filtro si sta per intasare e quale livello di intasamento ha raggiunto, evitando quindi di rimanere bloccati a causa di un filtro antiparticolato intasato.
Quando sostituire il sensore pressione differenziale
La sostituzione del sensore di pressione differenziale è altamente consigliabile ogniqualvolta si va a sostituire il filtro antiparticolato. In concomitanza alla sostituzione del sensore è talvolta opportuno sostituire anche i flessibili del sensore.
Prima di andare a sostituire il sensore pressione è comunque opportuno verificare il cablaggio elettrico del sensore, oltre allo stato e alla pulizia dei flessibili del sensore e del livello di intasamento del filtro antiparticolato.
Quando la spia sul cruscotto indica un potenziale problema al sensore pressione differenziale è opportuno sostituirlo preventivamente per evitare danni al filtro antiparticolato diesel (DPF). Talvolta potrebbe infatti essere sufficiente sostituire solamente il sensore e non il filtro antiparticolato, con un risparmio di tempo e denaro sulla riparazione.
Anche ogni qualvolta che si va a sostituire un DPF diesel è necessario sostituire anche il sensore di pressione differenziale, e per maggiore sicurezza è consigliabile sostituire anche i flessibili del sensore.
Va infatti ricordato che un sensore pressione differenziale difettoso può mettere fuori uso il filtro antiparticolato, con possibili danni al turbocompressore e al motore. È importante che i sensori di pressione differenziale aftermarket sia prodotti con le stesse caratteristiche e specifiche del primo impianto, oltre ad essere perfettamente compatibili con la centralina del veicolo. La non compatibilità con la centralina potrebbe infatti generare errori di diagnosi.
Filtro antiparticolato e sensore di pressione differenziale: un legame molto stretto
Negli ultimi anni la sostituzione del filtro antiparticolato è stata una delle riparazioni più frequenti nelle officine. Pandemia, quarantene e smart-working – nei mesi più problematici – hanno infatti ridotto gli spostamenti di una parte degli italiani, bloccando le auto in garage per molti giorni o comunque limitando i tragitti lunghi e veloci, come in autostrada, in cui il motore scaldandosi a circa 600 ° può consentire la rigenerazione attiva dal filtro antiparticolato. Contestualmente alla sostituzione del filtro antiparticolato è importante informare il cliente sulla necessità di sostituire anche il sensore di pressione differenziale, in modo tale da essere sicuri che l’intero sistema funzioni correttamente. Un eventuale danneggiamento del sensore potrebbe infatti aver conseguenze su un filtro DPF appena sostituito, visto che non verrebbe segnalato un problema di intasamento. Il malfunzionamento del sensore potrebbe inoltre essere stata la “causa” dell’intasamento, non segnalando al guidatore l’inizio dell’intasamento e la necessità di correre più veloce e più a lungo per innescare la rigenerazione.
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