Il sensore di detonazione, conosciuto nel mondo aftermarket anche come sensore di battito, ha l’importante funzione di monitorare costantemente la combustione all’interno del motore. Il processo di combustione è alla base dell’efficiente funzionamento del motore endotermico, garantendo prestazioni e consumi adeguati, e per questo è fondamentale che la combustione avvenga senza detonazioni che potrebbero danneggiare le parti meccaniche del motore. Il segnale inviato dal sensore di detonazione alla centralina consente di tenere sotto controllo la combustione e rilevare eventuali problemi o malfunzionamenti che richiedono un controllo in officina.
I sensori di detonazione rilevano infatti prontamente se lo scoppio della miscela di carburante e aria all’interno dei cilindri del motore avviene in maniera anomala, ovvero con detonazione.
Vediamo ora più nel dettaglio come funziona il sensore di detonazione, quali guasti può comportare e come rilevare se il sensore di detonazione è difettoso.
Come funziona il sensore di detonazione
Il sensore di detonazione può essere paragonato a un potente “orecchio” capace di rilevare determinati rumori e vibrazioni mentre il motore sta lavorando. È pertanto posizionato all’esterno del blocco motore così da rilevare eventuali detonazioni mentre il motore è all’opera e inviare un segnale alla centralina – qualora il valore rilevato si discosti dai valori previsti – per prevenire possibili guasti. In genere questi sensori sono avvitati sul monoblocco del motore, nella maggior parte dei casi sotto il collettore di aspirazione.
Concretamente il sensore di detonazione rileva le vibrazioni del blocco motore e le converte in segnali elettrici di tensione che vengono analizzati dalla centralina. Il segnale di detonazione viene associato al singolo cilindro e tale segnale viene differito finché non si verificano più detonazioni durante il processo di combustione.
La detonazione rilevata dal sensore può essere provocata da una pressione o una temperatura troppo elevate; anche un carburante con un numero di ottani non corretto potrebbe essere la causa delle detonazioni, impattando sulle performance del motore e con il rischio di danneggiare i cilindri.
Una volta che la centralina elettronica ha individuato il cilindro soggetto a detonazione (attraverso il segnale inviato dal sensore), la centralina va a ridurre la pressione del cilindro – rallentando il processo di combustione – variando il rapporto aria-carburante.
Sensore di detonazione: possibili guasti
L’ accensione della spia di controllo del motore potrebbe indicare una serie di potenziali problemi rilevati dalla centralina e individuabili con un controllo in officina. Un sensore di detonazione difettoso potrebbe essere riconosciuto dalla centralina e far accendere la spia del motore, traducendosi in un determinato codice di guasto. Anche la riduzione della potenza del motore o un aumento del consumo di carburante potrebbero essere i sintomi di un sensore che non funziona correttamente e che, dopo la diagnosi, deve essere sostituito.
Il guasto al sensore detonazione può essere imputato a diversi fattori. Potrebbe infatti trattarsi di un cortocircuito interno, oppure di un cortocircuito del cavo o un danneggiamento dello stesso. Anche la corrosione potrebbe aver danneggiato il sensore impedendogli di funzionare correttamente, ma la causa può essere anche un danno meccanico o un fissaggio difettoso.
Controllo del sensore di detonazione passo per passo
Un rapido controllo in officina può accertare in pochi semplici passi se il problema segnalato dalla spia del motore è dovuto ad un guasto al sensore di detonazione. La prima cosa da fare è una lettura della memoria guasti. Se non dovesse risultare nulla di anomalo, è opportuno controllare il corretto posizionamento del sensore e della coppia di serraggio. È infatti indispensabile che il sensore sia installato utilizzando la chiave dinamometrica con la coppia di fissaggio prescritta dal Costruttore, perché diversamente il sensore potrebbe danneggiarsi e non funzionare correttamente. Di fondamentale importanza anche il controllo della corretta connessione, in modo da rilevare un’eventuale rottura o corrosione dei collegamenti elettrici dei cavi del sensore, del connettore e del sensore stesso. Nei veicoli più vecchi può essere opportuno anche il controllo del punto di accensione.
Gli strumenti per controllare se il sensore di detonazione funziona correttamente
Attraverso il multimetro è possibile controllare il cablaggio della centralina e verificare la continuità o il cortocircuito verso massa di ogni singolo cavo del connettore della centralina. Per far questo occorre collegare l’ohmmetro tra il connettore del sensore di detonazione e il connettore della centralina scollegato. Valore nominale: <1 Ohm (schema elettrico necessario per la disposizione contatti della centralina).
Controllo del pin con l’ohmmetro verso massa: controllare il pin corrispondente del connettore del fascio di cavi con l’ohmmetro e il connettore della centralina scollegato verso massa. Valore nominale: almeno 30 MOhm.
È possibile effettuare il controllo anche utilizzando l’oscilloscopio con motore a caldo seguendo questi passaggi: collegare le sonde di prova dell’oscilloscopio tra il pin della centralina per il sensore di detonazione e la massa; apertura a breve della valvola a farfalla, con l’oscillogramma che dovrebbe restituire un segnale con aumento considerevole dell’ampiezza. Qualora il segnale non sia univoco si può provare a battere leggermente contro il blocco motore in prossimità del sensore. Se il battito non viene rilevato significa che il sensore è danneggiato o che il circuito non funziona.
Montaggio del sensore di detonazione
In fase di sostituzione del sensore di detonazione è indispensabile rispettare la coppia di serraggio indicata dalla casa madre utilizzando la chiave dinamometrica. Solo in questo modo si può essere sicuri di non danneggiare il sensore o altre parti durante il montaggio. È da evitare l’utilizzo di rosette elastiche o rondelle.
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