L'applicazione UberPop consente di chiamare via smartphone o via tablet un'auto con autista. Ma secondo le autorità il servizio non rispetta le regole, e per i tassisti si tratta di concorrenza sleale
Scattano le prime confische per UberPop, l’applicazione che permettere a ciascuno di utilizzare la sua auto come se fosse un taxi. UberPop è l’evoluzione di Uber, il servizio che consente di chiamare via smartphone o via tablet un’auto con autista, ossia un’auto NCC (noleggio con conducente), consentendo di fatto a chiunque ha un’auto di improvvisarsi taxista e guadagnarci. Il ministero aveva recentemente stabilito che Uber rispetta le regole, mentre UberPop no. E così sono scattate a Milano le prime confische per esercizio abusivo della professione a danno di due autisti. La sanzione prevede la confisca del veicolo, ritiro della patente (12-18 mesi) e multa a discrezione del prefetto (da 1.700 a 7.000 euro).
Secondo Uber, Pop “è un servizio privato e tra privati, organizzati come un gruppo chiuso di utenti che condivide l’auto”: gli introiti degli autisti andrebbero pertanto considerati come un rimborso spese. Ma ministero dei Trasporti, Comune di Milano e Regione Lombardia hanno posto il loro veto. E l’ 11 giugno ci sarà uno sciopero internazionale dei tassisti contro Uber, accusato di far concorrenza sleale oltre a non rispettare le regole su orari, tariffe e tassazione che la legge italiana prevede per il servizio pubblico.
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