La riparazione di un componente dovrebbe riprodurre fedelmente quello che è il prodotto originale, ma – secondo Saito – spesso ciò non avviene. Oltre alla capacità e all’esperienza di un bravo meccanico, la differenza viene fatta dai macchinari impiegati. L’azienda ci mostra nel filmato alcune differenze tra i processi operativi nella revisione e nella realizzazione di un prodotto nuovo.
“Tutte le aziende serie che si occupano di rigenerazione con grande impegno cercando di fare un lavoro a regola d’arte; bisogna però considerare che ci sono delle differenze anche a livello di macchinari tra le aziende che revisionano un componente ed i grandi costruttori primari del prodotto nuovo. Ad esempio, durante la revisione di un coreassy, nella fase di assemblaggio vi è una consistente attività manuale subordinata alla bravura ed esperienza dell’operatore, mentre nella realizzazione di un prodotto nuovo si hanno catene di montaggio robotizzate con sensori e processi a doppia verifica (“poka-yoke”) che sostanzialmente azzerano eventuali errori. Nella fase successiva, quella della bilanciatura, dopo un’analisi iniziale fatta dal macchinario sarà sempre compito dell’operatore asportare il materiale tramite intervento manuale; nella realizzazione del prodotto nuovo sia analisi che asportazione sono affidate alle macchine che hanno un costo ed una precisione superiori a quelle utilizzate dalle aziende di revisione”, spiega Saito.
Anche i “Reman” realizzati dai costruttori primari (es. i “Garrett Original Reman”) si affidano a questo tipo di macchinari evoluti. Flussaggio e taratura dell’attuatore: anche qui la componente umana è importante, la taratura del geometria variabile e del precarico dell’attuatore è affidata all’operatore, mentre i macchinari delle case costruttrici realizzano questi fasi in maniera totalmente automatizzata. “Il nostro suggerimento, quando si parla di vetture nuove o di una certa importanza, o dove si vuole mantenere il motore in perfetta efficienza, è quello di affidarsi al prodotto nuovo originale, mentre su auto con una certa anzianità e chilometraggio alle spalle si può valutare il prodotto revisionato – tenendo presente che potrebbe esserci un ritorno in officina e una ripresa della lavorazione. Nel prodotto nuovo o nei revisionati di qualità delle case costruttrici il rischio di rottura è pressochè nullo e sempre indotto da componenti quali fap, catalizzatori, valvole egr, cattiva lubrificazione, ecc. Difficilmente un turbo nuovo si rompe da solo”
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