+6,5%. E’ questa la crescita del Pil italiano nel 2021 secondo la prima stima diffusa oggi dall’Istat. Sempre secondo le prime stime, la crescita dell’Italia dovrebbe essere stata superiore a quella della Germania e della Spagna, ma inferiore a quella di Francia e Regno Unito.
Se la stima per l’Italia verrà confermata, per ritornare al livello ante-crisi, cioè al livello del 2019, occorre che nel 2022 vi sia una crescita del 3,2%. Questo obiettivo appare decisamente a portata di mano perché secondo l’ultima stima della Banca D’Italia il Pil nel 2022 crescerà del 3,8%.
Il Centro Studi Promotor sottolinea tuttavia che l’obiettivo per l’Italia non può limitarsi al ritorno al livello del 2019 perché in quell’anno il Pil italiano, contrariamente a quelli di tutte le economie avanzate, non aveva ancora recuperato integralmente il calo conseguente alla crisi dei mutui sub-prime del 2007 e la conseguenza è che il Pil nel 2021 è ancora inferiore del 6,7% a quello del 2007.
L’auspicio è – continua il Centro Studi Promotor – che con i fondi messi a disposizione dall’Europa e con la rinegoziazione del patto di stabilità e la sua eventuale trasformazione in un patto per la crescita, l’Italia possa recuperare in tempi ragionevoli il terreno perduto in termini di sviluppo rispetto agli altri principali paesi dell’Unione Europea
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