In Autopromotec Continental riafferma l’indirizzo strategico del gruppo per il futuro. Il protagonista di domani è l’utente della strada consapevole, formato ed in grado di interagire con la tecnologia, sempre più protagonista
Uno sguardo al futuro della mobilità: da qui si parte in AUTOPROMOTEC per Continental, che si presenta al salone del ricambio con una trimestrale che ha visto i ricavi del Gruppo in salita del 11,7%, trainati dalle tre divisioni automotive (Chassis & Safety, Powertrain, Interior) i cui ricavi crescono più velocemente del mercato. Con una proiezione di cifra di affari a fine anno che raggiunge i 43,5 miliardi di euro, il gruppo consolida la propria posizione di produttore di tecnologia leader nel mondo automotive e sicuro protagonista della svolta epocale del nuovo concetto di automobile – e più in generale di trasporto di merci e persone – che è stato delineato nel corso della conferenza stampa di avvio della rassegna bolognese. Positivi anche i dati del Rubber Group – nonostante un impatto negativo dell’aumento delle materie prime – i ricavi infatti sono saliti del 10,6 percento anno su anno per un valore complessivo di €4,3 miliardi in questo primo trimestre 2017.
“La mobilità del futuro – ha spiegato Alessandro De Martino, amministratore delegato di Continental Italia – ci racconta la storia di un ambiente all’interno del quale i veicoli – siano essi mezzi pesanti per trasporto merci o persone oppure semplici automobili o motoveicoli – saranno parte di un ecosistema connesso nel quale essi dialogheranno tra loro e con le infrastrutture e forniranno all’utente un’esperienza di guida molto differente da quella di oggi. I mezzi avranno funzioni predittive avanzate e grazie al continuo interscambio di informazioni con i segnali stradali, con gli altri veicoli e con l’ecosistema circostante saranno in grado di svolgere autonomamente tutte le funzioni di base. L’interazione con il mondo circostante avverrà in modo automatizzato e il sistema veicolo-infrastruttura sarà in grado ad esempio di evitare ingorghi, progettando percorsi che cambiano in tempo reale in funzione dei flussi, ottimizzare le energie necessarie al movimento gestendo la guida in modo coordinato con gli altri veicoli, gestire le soste e prenotare parcheggi e altri servizi connessi alla mobilità e molte altre cose ancora. E soprattutto di evitare incidenti.”
Le auto connesse – entro cinque anni saranno 250 milioni (fonte Gartner) – faranno parte di un sistema di 45 miliardi di oggetti connessi (stima). Oggi solo l’1% degli oggetti è connesso e si prevede un effetto positivo sull’economia globale, a seguito dello sviluppo dell’IOT (Internet of Things) stimato tra 4 e 11 mila miliardi di dollari (Fonte: McKinsey Global Institute) e con un volume di mercato di 57 miliardi di dollari per il settore automotive. La connettività è un mezzo attraverso il quale sarà possibile sviluppare nuovi modelli di business e il futuro dell’automotive si presenta denso di sfide e di opportunità per un player come Continental che ha in portafoglio soluzioni che comprendono sistemi intelligenti di ausilio alla guida e tecnologie altamente sviluppate – come i pneumatici – che possono lavorare in sinergia tra loro per garantire sicurezza, innovazione e sostenibilità.
Il tema della guida autonoma risulta tra i più emergenti del momento, destando curiosità e immaginazione tra i consumatori e grande attenzione da parte delle aziende del settore.
“La guida autonoma sta assumendo un ruolo sempre più da protagonista nel mercato automotive“ dichiara Francesco Aresi, Responsabile commerciale della divisione Independent Aftermarket di Continental Automotive. ” Un tema che è trattato in ogni evento internazionale del settore, a cui guardano tutti i player di riferimento del mercato e a cui non ci si potrà sottrarre in un futuro prossimo. Il successo sarà determinato anche dagli utenti e dalla fiducia rivolta alle tecnologie utilizzate, che saranno in grado di rendere la mobilità del futuro più efficiente, più sicura e più confortevole”.
“La guida autonoma” prosegue Aresi “apre inoltre scenari interessanti: il mondo delle auto in generale sta cambiando e le auto si stanno trasformando. Tendenze e funzioni comunemente utilizzate nel settore dell’elettronica di consumo, come i servizi basati sulla connessione web, stanno influenzando sempre di più l’interazione tra conducenti e veicoli”.
Gli esperti del settore, insieme a Continental, forniscono le prime proiezioni: dal 2025 in poi dovrebbe essere possibile guidare in modalità completamente automatizzata dall’ingresso all’uscita delle autostrade, permettendo al conducente di riprendere la guida, interrompendo le funzioni automatiche, garantendo una maggiore sicurezza e un confort migliore.
Il 2025 non sarà l’anno del traguardo, ma solo l’inizio di un cambiamento straordinario. Tutto ciò favorisce una mobilità intelligente, minimizzando i rischi legati a potenziali distrazioni a cui il guidatore è normalmente sottoposto per garantire una maggiore sicurezza sulla strada.”
In questo contesto di straordinario cambiamento è da collocare Vision Zero, la visione strategica del Gruppo Continental per i prossimi anni. Zero vittime, Zero feriti e Zero incidenti è infatti l’ambizioso traguardo che il gruppo pone al centro della propria strategia di sviluppo di sistemi e prodotti in grado di assistere – già oggi – e di sostituire domani l’uomo alla guida, di pari passo con la realizzazione dello scenario tracciato dallo sviluppo dell’intero ecosistema della strada che, insieme ai veicoli, diviene in futuro rete neuronale in cui l’insieme è superiore alla somma dei suoi singoli componenti.
Già oggi – prosegue De Martino – circa il 44% dei conducenti intervistati – (Fonte: Continental Mobility Study -The Connected Truck 2016) – considera i sistemi di guida autonoma e connessa come un fattore di scelta nell’acquisto del proprio veicolo. Questa percentuale sale al 72% tra i conducenti professionali. La velocità del cambiamento è molto elevata e Continental, grazie al suo ruolo di produttore di componenti tecnologici – sistemi e pneumatici – può svolgere un ruolo importante in collaborazione con i costruttori e partecipare – anzi guidare – il cambiamento in corso. Da qui nasce Vision Zero. Un concept che ci porta da subito a lavorare per risolvere il drammatico problema degli incidenti e di tutto ciò che ne consegue. 1,25 milioni di persone perdono la vita ogni anno nel mondo in incidenti sulla strada che rappresentano la prima causa di morte delle persone tra i 15 e i 29 anni (Fonte: OMS – 2017). La tecnologia, i sistemi evoluti, l’interazione dinamica tra veicolo e conducente e tra veicolo altri veicoli e infrastrutture già oggi può ridurre considerevolmente gli incidenti fino ad azzerarli del tutto in futuro.
In questo scenario dominato dalla tecnologia il ruolo delle persone sarà comunque centrale. “Gli ausili alla guida – conclude De Martino – stanno subentrando al conducente nella gestione del veicolo e lo faranno fino a sostituirlo totalmente, con l’obiettivo di rendere efficiente la mobilità e di azzerare gli incidenti. Gli automobilisti di domani avranno un ruolo di gestori e amministratori di sistemi complessi e interconnessi che sarà comunque centrale. L’esperienza della mobilità sarà innovativa, tecnologica, sicura e sostenibile.“
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