Firmato il decreto ministeriale con gli indirizzi medico-legali per il rilascio e rinnovo della patente di guida a soggetti affetti da apnee notturne
Prima il colloquio medico, poi un questionario ed infine un test su stimoli visivi, associato ad un altro questionario: così si valuterà se gli aspiranti al rinnovo o al rilascio della patente costituiscano un rischio per la circolazione stradale in quanto affetti da sospetta Sindrome di apnee ostruttive nel sonno (Osas). E' quanto prevede il decreto del ministero della Salute, in fase di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, di cui l'ANSA ha anticipato il contenuto. Il provvedimento, in particolare, determina gli indirizzi medico-legali da osservare per accertare l'idoneità alla guida dei soggetti affetti da Osas, o sospettati di essere affetti da tale malattia.
Un primo colloquio con gli aspiranti al rilascio o al rinnovo della patente, in base a quanto si legge nel decreto, servirà a determinare le prime condizioni di rischio: russamento, obesità, ipertensione arteriosa farmaco-resistente, diabete, cardiopatia, eventi ischemici cerebrali e broncopneumopatie. In base al risultato, se sarà necessario un ulteriore approfondimento per valutare l'eventuale Osas si somministrerà un questionario sulla sonnolenza diurna. Da questo si individueranno i profili di 'basso rischio', 'medio rischio' o 'elevato rischio' (con eccessiva sonnolenza diurna) per la circolazione stradale. Per la valutazione della riduzione del livello di vigilanza si passa poi al test dei tempi di reazione, della durata di 10 minuti, in cui l'esaminato deve rispondere premendo un pulsante a una sequenza rapida di stimoli luminosi rossi alternati a stimoli luminosi arancio.
Il decreto legge rappresenta una prima fondamentale risposta al problema della sonnolenza e ai colpi di sonno alla guida. Infatti da una recente ricerca scientifica di una equipe italiana coordinata dal neurologo Dott. Sergio Garbarino, si evince che ogni anno in Italia l’OSAS, provoca oltre 17.300 incidenti stradali , con più di 250 morti e 12.200 feriti, senza dimenticare gli enormi costi socio-sanitari calcolati in circa 1.500.000.000 euro l'anno soltanto per il nostro Paese
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