Attualità

Aftermarket alla prova. La parola a Stefano Monteleone Marketing Manager di Metelli Group

In che misura l’aumento dei costi energetici, il rincaro continuo dei prezzi delle materie prime e la crisi dei chip stanno impattando sulla vostra azienda e quali iniziative state attuando per contrastarli?

“Gli aumenti dei costi energetici e di quelli di alcune materie prime stanno avendo un impatto importante sulla nostra azienda, che si vedrà soprattutto sul conto economico del 2022. Circa le materie prime, grazie a una politica degli acquisti di lunga visione siamo riusciti ad attenuare in parte gli elevati aumenti subiti in questi mesi. Purtroppo, questo non è stato possibile su tutte le materie prime necessarie alla produzione delle nostre gamme e, a un certo punto, anche le scorte ingenti tra qualche tempo termineranno. Lato energia, la situazione odierna ha un impatto maggiore su alcune tipologie di attività rispetto ad altre: mi sto riferendo alla fonderia interna di pressofusione di alluminio, dove la componente gas pesa pesantemente sui costi di produzione”.

Questi fattori hanno avuto o avranno un effetto diretto anche sui vostri listini?

“L’effetto delle criticità che il mercato sta affrontando si riflette anche sui listini, ma in modo molto più contenuto rispetto agli aumenti subiti. L’azienda, per quanto è possibile, sta assorbendo parte di questi costi per non gravare troppo sulla filiera distributiva e di conseguenza sull’utente finale, contando di potere ritornare nel più breve tempo possibile a una situazione di stabilità dei prezzi”.

Conflitto Russia-Ucraina: quanto coinvolge la sua azienda in termini di acquisti e vendite?

“Metelli Group esporta in oltre 90 Paesi al mondo, compresi Russia e Ucraina, di conseguenza questa situazione ci preoccupa, oltre che dal punto di vista umano anche da quello commerciale. L’impatto sul fatturato sarà importante perché in questi Paesi abbiamo sia clienti diretti sia indiretti, che esportano lì e che al momento hanno ridotto gli ordini”.