Nei giorni in cui ha preso il via il processo a GM per i richiami tardivi, arriva un'ondata di richiami volontari "prudenziali" da parte di molte Case auto
Nei giorni dell’avvio del processo alla GM per presunti richiami tardivi, collegati a 13 incidenti mortali, arriva una “valanga” di richiami volantari da parte delle Case auto, evidentemente intenzionate a mostrarsi il più “trasparenti” possibili. E così, mentre GM è nel mirino del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti d’America per fare luce su richiami tardivi che, a causa della loro difettosità, avrebbero causato tredici decessi accertati, Toyota, Mazda, Bmw e VW hanno annunicato in queste settimane svariati richiami.
Volkswagen che ha ordinato ai dealers americani di bloccare le consegne di circa 27.000 vetture (Jetta, Beetle berlina e cabrio e Passat) di recentissima produzione per una possibile perdita d’olio del cambio.
Bmw ha invece richiamato appena 137 auto di varie serie prodotte fra il 2010 e il 2012 per una verifica della fasatura dell’albero a camme. Per Mazda i richiami sono stati due in rapida successione, per un totale di circa 140.000 vetture. Tra i motivi c’è anche un particolare ragno che, attirato dalla benzina, ostruisce lo sfiato del serbatoio della Mazda 6 provocando un pericoloso innalzamento della pressione.
Ma il richiamo più massiccio è quello della Toyota, con oltre 6,5 milioni di vetture richiamate in tutto il mondo (dalla Rav4 alla Yaris alla Corolla e altre) e diverse tipologie di difetti. Dopo la scandalo del 2010, il costruttore nipponico ha avviato una politica molto pressante sui richiami per dimostrare la propria lealtà e trasperenza
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