Sebbene il numero degli incidenti stradali in Italia si sia quasi dimezzato negli ultimi dieci anni, ogni anno continuano a morire sulle strade circa 600 pedoni. L'ACI lancia l'allarme e propone alcuni misure
I numeri sono quelli di un bollettino di guerra. Sebbene il numero degli incidenti stradali in Italia si sia quasi dimezzato negli ultimi dieci anni, ogni anno continuano a morire sulle strade circa 600 pedoni.
Otre il 10% degli incidenti totali coinvolge un pedone. In questa categoria particolarmente esposta ai rischi della strada si conta quasi il 15% delle vittime complessive di sinistri. E ad essere colpiti sono anche più piccoli: ogni anni muoiono11 pedoni under14 e 2.159 rimangono feriti.
I più espsosti al pericolo sono tuttavia gli over 65. Dei pedoni vittime della strada, ben il 62,5% ha superato i 65 anni: 368 su 589 pedoni che hanno perso la vita nel 2011.
Che cosa si può fare per arginare questa piaga? Già nel 2011, l’ACI ha ideato le “Linee guida per la progettazione degli attraversamenti pedonali”. L’iniziativa fa parte del vasto programma EPCA (European Pedestrian Crossing Assessment), un progetto comunitario che, nell’ambito di un’altro programma (l’Euro-TEST di tutela degli utenti della strada) vede la partecipazione di 18 automobil club di 17 Paesi e che si propone di rendere più sicuri gli attraversamenti applicando alle infrastrutture stradali gli stessi approcci utilizzati da Euro NCAP per la sicurezza dei veicoli. Tra le novità inserite nelle linee guida: semafori con un countdown che indichi ai pedoni il tempo a disposizione per l’attraversamento; accessibilità per tutti, con rampe più sicure e dispositivi specifici per le utenze deboli; visibilità pedone-conducente migliorata con appositi layout per i marciapiedi e illuminazione artificiale dedicata; segnaletica qualitativamente migliore, più percepibile dagli utenti e più duratura nel tempo.
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