
L’olio per cambio è un elemento chiave per garantire il corretto funzionamento del veicolo, riducendo l’attrito del movimento degli ingranaggi, dissipando il calore generato e proteggendo i componenti dall’usura. Dalle specifiche olio cambio automatico ATF (Automatic Transmission Fluid) alle proprietà dei fluidi MTF (Manual Transmission Fluid), questa guida di Partsweb fornisce le informazioni pratiche per una manutenzione cambio auto ottimale.
Degrado dell’olio cambio automatico: sintomi e soluzioni
Nei cambi automatici, in particolare quelli con frizioni in bagno d’olio, l’olio ATF tende nel tempo a degradarsi. Gli additivi perdono infatti efficacia e la base lubrificante si ossida. Ciò determina un progressivo accumulo di particelle di attrito che si depositano non solo sulle parti meccaniche, come ingranaggi e cuscinetti, ma anche sui componenti elettronici della meccatronica. Il filtro dell’olio del cambio automatico può dunque raggiungere il limite di saturazione e non fare più il suo dovere: i detriti presenti nell’olio continuano così a circolare, accelerando l’usura e aumentando il rischio di danni irreversibili alla trasmissione.
Segni tipici di olio ATF esausto:
- Cambiate brusche o slittamenti
- Surriscaldamento del cambio
- Codici di guasto sulla centralina
Cambio olio ATF e kit di manutenzione
Le condizioni operative di un olio ATF – temperature elevate e pressioni interne rilevanti – sono paragonabili a quelle di un olio motore. Proprio per questo motivo i costruttori specificano gli intervalli per il cambio olio ATF, così da preservare la funzionalità idraulica del cambio e prolungarne la vita. Sul mercato esistono kit completi per la manutenzione del cambio automatico, che includono filtro, guarnizioni per coppa e alloggiamento, tappi e viti di ricambio, oltre all’olio conforme alle specifiche originali e, in alcuni casi, adattatori per un riempimento più rapido. Grazie a questi kit, l’operazione risulta più ordinata e veloce, riducendo possibili errori dell’operatore.
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Classificazioni API e SAE per Oli Trasmissione
L’American Petroleum Institute classifica gli oli per ingranaggi con codici GL che vanno da GL 1 a GL 5, indicando la capacità del fluido di sopportare carichi elevati senza consentire il contatto tra superfici metalliche. Mentre i differenziali moderni e molti cambi automatici sincronizzati richiedono la classe GL 5 per proteggere gli ingranaggi ipoidi, alcuni sincronizzatori in bronzo o rame si avvantaggiano di un GL 4 meno aggressivo.
Parallelamente, la Society of Automotive Engineers (SAE) definisce la viscosità con sigle come 75W 90, un valore studiato appositamente per garantire un film lubrificante stabile a pressioni e temperature estreme, e non da confondere con le etichette degli oli motore.
Altra classificazione è la MT-1 in cui rientrano oli adatti ai cambi manuali non sincronizzati montati su autobus e veicoli pesanti. Sono in grado di dare massima protezione contro le variazioni di temperatura, l’usura dei componenti e del paraolio.
Tipologie di ATF e specifiche costruttore
Esistono varianti di ATF studiate per ogni tipo di trasmissione: i fluidi per cambi a doppia frizione (DCT o DSG) richiedono un livello di attrito calibrato per innesti rapidi, quelli per CVT devono garantire una frizione uniforme e una risposta lineare per le pulegge di cinghia o catena, mentre i cambi automatici tradizionali con convertitore di coppia utilizzano formulazioni Dexron, Mercon o equivalenti secondo le prescrizioni di General Motors, Ford, Chrysler, ZF, Mercedes Benz e altri.
Ogni produttore di veicoli e cambi automatici ha specifiche tecniche particolari per l’olio ATF da utilizzare. Ad esempio Toyota WS, Honda ATF-Z1, Nissan Matic (specifiche per cambi a convertitore di coppia); Mercedes-Benz 236.x, BMW ATF (specifiche europee per trasmissioni a 7, 8 o 9 rapporti); ATF+4, specifica Chrysler per cambi a controllo elettronico. Rispettare le raccomandazioni del costruttore è essenziale per mantenere le performance del cambio.
Olio MTF: caratteristiche e differenze rispetto all’ATF
Nei cambi manuali non esistono pompe interne per distribuire l’olio, perciò è necessario un fluido più viscoso che aderisca alle superfici anche lontano dalla coppa. Gli oli MTF, spesso di consistenza superiore rispetto agli ATF, contengono additivi EP (Extreme Pressure) e anti usura per proteggere ingranaggi conici ipoidi e sincronizzatori in bronzo o ottone. Un liquido troppo fluido lascerebbe prive di lubrificazione molte parti mobili, provocando un’usura rapida e rumorosità. Ecco perché, oltre alla scelta tra minerale, semisintetico o completamente sintetico, è fondamentale rispettare le specifiche API – GL 4 o GL 5 – e le raccomandazioni del costruttore del cambio.
Perché scegliere l’olio cambio automatico giusto (ATF)
Il cambio automatico richiede un olio ATF (Automatic Transmission Fluid) con specifiche tecniche precise, studiate per garantire:
- Riduzione delle temperature di esercizio: un olio di qualità è fondamentale mantenere bassa la temperatura del cambio, prevenendo il surriscaldamento.
- Protezione delle guarnizioni e dei paraolii: l’utilizzo dell’olio ATF corretto preserva l’integrità delle guarnizioni e dei paraolii, evitando perdite di olio e garantendo la tenuta del sistema idraulico.
- Ottimizzazione della fluidità: un ATF specifico assicura una viscosità costante, permettendo un funzionamento fluido di tutti i componenti interni.
L’olio per trasmissioni automatiche ha un ruolo più complesso rispetto all’olio per cambi manuali, poiché deve:
- Trasmettere la potenza idraulica per l’innesto delle marce tramite il convertitore di coppia.
- Lubrificare gli ingranaggi e i cuscinetti.
- Raffreddare i componenti interni, dissipando il calore generato dai pacchi frizione.
- Garantire l’attrito controllato nei dischi frizione, assicurando cambi marcia fluidi e precisi.
- Proteggere dalla corrosione e prevenire la formazione di depositi.
Gli oli ATF sono generalmente colorati in rosso o in verde per differenziarsi da altri lubrificanti utilizzati sul veicolo.
Quando e Come Sostituire l’Olio del Cambio
Il cambio olio MTF per i cambi manuali deve avvenire indicativamente ogni 80.000–100.000 km, con intervalli anticipati nel caso di utilizzi gravosi come traino o off-road. Poiché molti cambi manuali non prevedono un filtro dedicato, è importante controllare periodicamente guarnizioni e paraoli per prevenire perdite. Nel caso dei cambi automatici, invece, i costruttori consigliano la sostituzione dell’olio ATF ogni 45.000–60.000 km, includendo sempre il ricambio del filtro idraulico e, se necessario, il reset della centralina di gestione della trasmissione per adattare la mappatura al nuovo fluido.
Affidarsi a prodotti certificati e rispettare gli intervalli di manutenzione raccomandati significa ridurre al minimo i rischi di fermo forzato e assicurare sempre il massimo delle performance. Un fluido ATF o MTF degradato può infatti tradursi in scalate brusche, slittamenti, consumi eccessivi e, nel peggiore dei casi, nella rottura della trasmissione.
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