Da febbraio 2024 le revisioni delle auto comprendono verifiche attraverso la porta OBD e ulteriori controlli. Ecco cosa cambia
Nuova stretta sulle revisioni delle auto, che da febbraio 2024 prevedono:
- controlli obbligatori tramite la porta OBD
- lettura degli errori memorizzati nella centralina se la spia motore MIL rimane accesa.
- prevista, ma non obbligatoria, anche la comunicazione dei consumi di carburante rilevati dalla centralina OBFCM.
- ulteriori controlli riguarderanno i chilometri percorsi/VIN memorizzati nella centralina, per smascherare eventuali “ritocchi” per ringiovanire la vettura
Tutte queste misure sono volte ad assicurare controlli più serrati sui veicoli e dare di fatto piena legittimità alla verifica tramite OBD, che è in realtà già da tempo la modalità principale di ogni controllo tecnico ma che non era stata ancora formalmente introdotta nei regolamenti delle revisioni.
In sostanza, non si potrà più “chiudere un occhio” – anche se per fortuna sono rimasti in pochi a farlo – se la spia motore MIL resta accesa dopo la revisione. L’auto sarà obbligatoriamente “bocciata” e la revisione dovrà avere esito irregolare.
Revisione: i dettagli dei nuovi controlli
Con la Circolare prot. n. 33287 pubblicata il 7 novembre 2023 (vedi file allegato), la Direzione Generale della Motorizzazione ha presentato nel dettaglio le novità introdotte, specificando quali controlli dovranno fare gli autoriparatori e le modalità di implementazione presso i centri di revisione.
Il riferimento è al capitolato tecnico di approvazione dell’attrezzatura Scantool cosiddetta OBD (emanato con il Decreto Dirigenziale n. 330 del 11 agosto 2023) che avrà decorrenza al 24 febbraio 2024.
- Come prima cosa, i centri di revisione devono accertare, entro il 31 gennaio 2024, la conformità dei software PCPrenotazione e PCStazione.
- Se i software al 1° febbraio non risultano aggiornati, i CPA autorizzati non potranno fare le revisioni.
- A partire dal 1° febbraio 2024 sarà obbligatorio per i centri di revisione adottare l’attrezzatura OBD (Scantool) per effettuare le revisioni, comunicando all’UMC lo schema di collegamento (entro 30 giorni dall’inizio dell’utilizzo) o aggiornando i contagiri esistenti nei termini stabiliti.
Viene dunque di fatto formalizzato il controllo attraverso la porta OBD, cosa che in realtà gli autoriparatori sono abituati a fare da decenni.
Se la spia motore resta accesa, l’auto non passa la revisione
Tutti sanno che, una volta che l’auto è uscita dalla revisione, nessuna spia dovrebbe essere accesa, come previsto dai regolamenti e dalle prescrizioni dei Costruttori. Se tuttavia l’auto è particolarmente vecchia e poco efficiente, di fronte ad una spia motore MIL rimasta accesa, più di qualcuno si è mostrato disposto a fare delle “eccezioni”.
Questo non sarà più possibile, perché con i controlli tramite OBD la lettura degli errori memorizzati diventa vincolante nella valutazione dell’efficienza del veicolo.
La circolare spiega infatti che se un’auto si presenta alla revisione con la spia MIL accesa, dovranno obbligatoriamente essere rilevati gli errori memorizzati in centralina e, di conseguenza, l’auto non potrà superare la revisione.
L’obbligo di controllo tramite scantool OBD e lettura degli errori memorizzati scatta per tutti i veicoli M1, M2, N1 <3,5t immatricolati dal 1° settembre 2009 (Euro 5-6). In questo caso non si tratterà però di una procedura automatizzata, perché dovrà essere comunque l’ispettore a valutare l’esito.
L’ispettore, nel caso di spia MIL accesa, è tenuto a “collegare lo Scantool alla presa OBD e avviare il motore al minimo regime giri e verificare accensione spia MIL”, come si evince dalla circolare. Per le auto elettriche e ibride immatricolate dal 2021 in poi l’operazione è invece già automatizzata.
Cosa succede se non si procederà come previsto, cioè con l’utilizzo dello scantool e la lettura degli errori? La circolare precisa che “saranno monitorate le cause che non consentiranno all’ispettore di revisione di eseguire la prova con l’attrezzatura OBD, ovvero quando la presa OBD non sia disponibile o accessibile o quando non si instauri la comunicazione con lo strumento. Nei casi descritti, l’Ispettore sarà tenuto ad effettuare il controllo visivo previsto per la Spia MIL”
Controllo dei chilometri percorsi tramite OBD
Il nuovo regolamento sulle revisioni impone una stretta anche sulla verifica dei chilometri percorsi dal veicolo. La verifica tramite OBD consentirà infatti di rilevare eventuali difformità tra i numeri dei chilometri memorizzati sulla centralina e quelli dichiarati o rilevati dall’ispettore.
Questo per smascherare eventuali manomissioni dei contachilometri e conseguenti “ringiovanimenti” delle auto. Va tuttavia precisato che, almeno per il momento, eventuali discrepanze rilevate non comporteranno la bocciatura alla revisione.
La Circolare precisa, inoltre, che “i software di gestione dello Scantool non dovranno mostrare a video il dato acquisito del numero di chilometri e del VIN, ma segnalare solo l’eventuale discrepanza. I dati registrati saranno utilizzati, in questa fase, solo per indagine statistica da parte dell’Amministrazione”.
La discrepanza dovrebbe comunque essere annotata dal tecnico nella relazione e in futuro è probabile che tale difformità porti al mancato superamento della revisione.
I controlli con OBD verranno estesi a tutti i dispositivi?
Le nuove regole pongono l’attenzione esclusivamente sulla spia motore MIL, mettendo “nero su bianco” che se rimane accesa la revisione non è superata. Questo in realtà vale anche per le spie dei dispositivi di sicurezza come ABS e Airbag, che se accese al momento della verifica implicano la bocciatura del veicolo.
Al momento però i vincoli posti dal controllo tramite la porta OBD riguardano solamente la spia MIL e non le altre spie, per le quali resta formalmente necessario solo il controllo visivo e la segnalazione della spia accesa.
In futuro è probabile che l’oggettività del controllo OBD venga estesa a tutti i dispositivi di sicurezza, ma per ora si è deciso di circoscriverla alla spia motore MIL.
Un discorso a parte è la manomissione dei sistemi di post-trattamento dei gas di scarico, una cattiva pratica che consente di eludere l’accensione della spia MIL e quindi evitare il controllo obbligatorio attraverso la porta OBD. IN questo caso, tuttavia, ci troviamo in un contesto di illegalità in grado di by-passare anche le nuove regole e su cui non è ancora possibile attuare controlli adeguati.
Revisioni auto 2024: anche i consumi sotto la lente
Per i veicoli immatricolati dal 1° gennaio 2021 scatta anche la comunicazione a fini statistici dei dati relativi al consumo di carburante. Questo vale per i veicoli M1, M2, N1 <3,5t dotati di centralina OBFCM, da cui è possibile estrarre questo tipo di dati.
L’automobilista può tuttavia opporsi alla comunicazione dei dati relativi ai consumi. Tale comunicazione non è infatti obbligatoria e il proprietario dell’auto può esplicitare il suo rifiuto, che deve essere annotato sul referto.
La ratio della lettura dei consumi è quella di valutare la reale efficienza del veicolo, senza tuttavia che questo dato impatti sul superamento della revisione. Il rifiuto da parte del cliente di comunicare i dati dei consumi non inficia dunque la regolarità della revisione, che potrà quindi essere effettuata e superata anche in caso di rifiuto.
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