Costi fissi e “tutto incluso” il successo della formula. Un’innovativa ricerca, condotta da ANIASA e Bain & Company, per la prima volta analizza i dati degli operatori e li confronta col punto di vista degli utenti, arrivando anche a conclusioni inedite
I privati stanno cominciando a rinunciare all’acquisto dell’auto avvicinandosi gradualmente alle nuove forme di condivisione, dal car sharing al noleggio a lungo termine. Oggi sono già 30.000 gli automobilisti che hanno abbandonato la vettura di proprietà per affidarsi alla formula del noleggio “tutto incluso” a fronte di un costo fisso. 1 italiano su 4 conosce la formula del noleggio a lungo termine e il 40% si dichiara pronto a sperimentarlo.
Sono queste le principali evidenze che emergono dalla ricerca “Noleggio a lungo termine ai privati -La nuova frontiera dell’auto”, condotta da ANIASA, l’Associazione che all’interno di Confindustria rappresenta il settore dei servizi di mobilità (noleggio veicoli a lungo termine, rent-a-car, car sharing, fleet management e servizi di infomobilità e assistenza nell’automotive) e dalla società di consulenza strategica Bain & Company e presentata oggi a Milano. Lo studio approfondisce un trend al centro dell’evoluzione della mobilità negli ultimi due anni, mettendo insieme la conoscenza e i dati degli operatori con il punto di vista dei consumatori per far luce sulla crescita di domanda e offerta di noleggio a lungo termine a privati.
I dati registrati a fine 2017 fotografano un fenomeno in grande sviluppo in tutta Italia che si stima abbia oggi superato quota 30.000 contratti. A tanto ammontano gli automobilisti, senza partita IVA, che hanno deciso di rinunciare alla proprietà dell’auto per scegliere di noleggiarla. E le prospettive future per il business sono, come dimostra la ricerca, davvero incoraggianti.
Lo scenario: due crisi hanno stravolto domanda e offerta di mobilità
Lo studio parte dall’analisi dello scenario del mercato automotive, colpito negli ultimi dieci anni da una profonda crisi, e oggi tornato a quota 2 milioni, a seguito di profondi cambiamenti: su tutti, il boom delle km 0 (ora circa il 17% del mercato) e il rapporto sempre più controverso tra i giovani e l’auto (dal 2007 al 2017 le auto immatricolate ai giovani sotto i 30 anni sono crollate del 61%). Senza contare il dimezzamento del numero dei concessionari e il profondo consolidamento delle filiali bancarie (scese da 35.300 a 26.800) e ora in cerca di nuove fonti di ricavo e di legame con il proprio territorio; fattore, quest’ultimo, che ha portato alla creazione di partnership tra aziende di renting e istituti di credito e allo sviluppo dei broker di noleggio.
Questo processo di ristrutturazione, complice anche l’aumento dei costi di gestione dell’auto, la minore disponibilità economica dei clienti e l’affermarsi del concetto di sharing economy in diversi campi, ha nei fatti agevolato la diffusione del noleggio long term oltre i confini aziendali, aprendo le porte del mercato dei privati. L’auto è ormai diventata per molti mero strumento funzionale alla mobilità e i privati hanno cominciato a rinunciarvi avvicinandosi gradualmente alle nuove forme di condivisione, dal car sharing al noleggio a lungo termine, sulla base di tre assunti: l’utilizzo prevale sul possesso, il costo sulla personalizzazione e la certezza sul rischio.
L’offerta di mobilità: da pochi minuti a tre anni, sempre in noleggio
In questo contesto le grandi aziende di noleggio, sia a breve che a lungo termine, hanno rinnovato la propria offerta, fornendo pacchetti di servizi di durata variabile (da pochi giorni a oltre 3 anni), integrando nell’offerta il car sharing e i modelli di medio termine, aprendo anche ai veicoli commerciali e agli scooter; grazie anche a una diffusione più capillare sul territorio (punti vendita, supermercati, filiali bancarie) e all’aumento della rete di agenti e broker.
Quanto è conosciuto il lungo termine? Qual è il segreto del successo?
Oggi la formula del noleggio a lungo termine inizia a essere conosciuta, le campagne degli ultimi mesi e il relativo passaparola stanno iniziando a fare breccia nel consumatore: il 28% degli intervistati dichiara di sapere con esattezza cosa sia il noleggio a lungo termine, il 51% afferma di saperlo in modo superficiale, ma solo il 17% è in grado di nominare con esattezza un operatore del settore.
I punti di forza più apprezzati dagli intervistati sono la comodità della formula “tutto compreso” (soprattutto senza l’immobilizzo di capitale e il problema della rivendita dell’auto) e la certezza della rata fissa. In un contesto di ripresa incerta, i clienti si focalizzano su servizi comodi, semplici e a basso rischio. Non a caso tra i servizi più apprezzati si collocano sul podio l’assicurazione RCA (il 55% del campione la ritiene molto importante), la manutenzione (47%), la copertura danni e il soccorso stradale (47%).
Tra quanti hanno già utilizzato la formula, il 67% lo ha fatto tramite il canale indiretto e il 37% direttamente presso la società di noleggio.
Il 45% degli italiani ha già noleggiato o dichiara di volerlo fare
Ma qual è il livello di interesse reale dei privati verso il noleggio a lungo termine? Il 5% dichiara di aver già deciso di noleggiare un’auto, il 40% del campione si dichiara interessato a farlo in futuro, mentre 1 su 3 non ci ha mai pensato e 1 su 4 ci ha pensato, ma ha poi rinunciato per la scarsa conoscenza dei marchi del settore, la preferenza per l’auto di proprietà, e la scarsa convenienza. I non-clienti sarebbero però disposti ad affidarsi al noleggio a determinate condizioni: maggiore chiarezza sulla rata e sulle clausole contrattuali e possibilità di sospendere il noleggio o dilazionare la rata.
Il profilo del cliente privato che noleggia a lungo termine
Il profilo dell’utente-tipo del noleggio a lungo termine è un uomo (52%) mediamente più giovane, più istruito e più benestante rispetto ai privati che scelgono la proprietà; un utente più “green”, che noleggia principalmente per motivi di lavoro o di pendolarismo, che ha interesse per un’auto di segmento medio e che percorre più di 20.000 km all’anno.
“Gli operatori del settore del noleggio sono già oggi protagonisti di un’offerta di mobilità che va da 15 minuti a 5 e più anni, garantendo un ampio panorama di servizi accessori”, evidenzia Massimiliano Archiapatti – Presidente di ANIASA, “Abbiamo davanti alcune sfide per riuscire a cogliere a pieno e soddisfare la domanda di mobilità pay-per-use: in primis gestire la complessità derivante dal crescente numero di clienti mantenendo alta la qualità dei servizi e valorizzando a pieno la trasparenza nell’offerta; poi assicurare massima flessibilità e rafforzare l’innovazione tecnologica che ci consente di essere vicino al cliente in qualsiasi momento tramite APP, call center, siti web”.
“La nascita del noleggio a privati è stata innescata dal mutato contesto del mercato, auto e non, e dallo sviluppo della sharing economy, ma perché questo canale cresca ulteriormente è necessario che gli operatori del settore mettano la Customer Experience al centro della propria azione, ripensando la propria organizzazione ed i processi aziendali anche in funzione della Clientela privata. Il cliente non è più solo un responsabile di flotte aziendali, ma anche un privato cittadino non necessariamente a conoscenza delle dinamiche tecniche tipiche del noleggio. Nuovi canali, nuovi prodotti, nuove forme contrattuali (in sintesi: un nuovo linguaggio) sono le sfide da cogliere, che saranno appannaggio di chi per primo saprà fare delle opportunità di domani la vera priorità di oggi”, sottolinea Gianluca Di Loreto, Partner di Bain & Company.
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