Nonostante il lockdown, il calo dei fatturati e la crisi economica che sta accompagnando questi mesi di emergenza sanitaria, Nexus Italia guarda con ottimismo al futuro e concentrandosi sul presente pensa all’attuazione di una strategia per la ripartenza
Come sempre accade nei momenti cruciali della storia economica, le opportunità da cogliere possono essere tante come sa bene Roberto Olivero, Presidente di Nexus Italia, che coordinando le attività del Gruppo pensa a come crescere con la ripartenza.
Ripercorrendo la genesi che ha portato all’attuale conformazione della rete nel nostro Paese, dobbiamo tornare al Luglio 2014, quando viene formalizzato il protocollo d’intesa per la creazione di Nexus Automotive Italia, a seguito degli accordi tra le società GSG, IBG, Pitteri-Violini (oggi Pi-VI Ricambi) e Trione Ricambi. Nexus Automotive Italia diventa infatti azionista di Nexus Automotive International per una quota del 5% del capitale attraverso l’acquisizione delle quote detenute in precedenza da GSG e l’ulteriore acquisto di quote aggiuntive. Le ultime novità nell’assetto della composizione italiana sono recentissime e risalgono a gennaio 2020 con l’ingresso del Gruppo Pascoli e della società Cramer. A questo nuovo assetto identitario ha corrisposto una nuova definizione di intenti, volta a ridisegnare i prossimi passaggi da effettuare.
Una rinnovata strategia per l’Italia
Consapevole di appartenere a un Gruppo dinamico che nell’arco di pochi anni è diventato tra i protagonisti della distribuzione a livello mondiale, la divisione italiana si è proposta di adeguare i propri risultati a quelli raggiunti da Nexus Automotive International, mettendo a frutto le stesse potenzialità.
“Da gennaio di quest’anno – ci spiega Roberto Olivero – abbiamo definito una nuova organizzazione, spronando tutti i soci a essere coesi nei confronti dei fornitori partner. È l’unità che può permetterci di raggiungere quei risultati che abbiamo stabilito, con un piano d’azione che prevede innanzitutto una maggiore collaborazione tra le singole realtà del Gruppo, da coinvolgere anche nel prendere decisioni strategiche”.
Oltre a un cambio virtuoso di atteggiamento tra la rete di soci, Nexus Automotive Italia sta promuovendo analisi dettagliate che portino a razionalizzare le fonti di approvvigionamento, concentrandole sui fornitori Nexus più collaborativi.
Si propone, inoltre, di compiere valutazioni periodiche dei risultati articolati per aree, in modo da evidenziare i punti di forza e di debolezza territoriale. A un approccio metodico e analitico, il Gruppo ha intenzione di affiancare anche il lancio di nuovi progetti come, ad esempio, la creazione di una rete di officine già presenti in Europa con Nexus Auto e Nexus Truck.
“L’intento della divisione italiana – riprende Olivero – è quello di applicare e replicare le strategie del Gruppo internazionale anche sul nostro territorio.
Abbiamo ancora tanta strada da percorrere per raggiungere gli obiettivi che Nexus ha già ottenuto altrove, ma siamo convinti di procedere nella giusta direzione. Per farlo però crediamo davvero nell’importanza di una comunione di intenti e di una sintonia di azione, forti dell’appoggio del Gruppo internazionale”.
Le possibili criticità durante l’emergenza
Le maggiori questioni che andranno affrontate nel breve periodo sono, secondo Roberto Olivero, la diminuzione dei volumi di vendita e l’insolvenza dei pagamenti. “Riguardo ai volumi – continua – potrebbero esserci due effetti opposti: uno negativo, causato dall’inattività delle auto negli ultimi mesi; l’altro positivo, determinato da un prevedibile calo nella vendita di auto nuove che dovrebbe produrre una ricaduta positiva sulla manutenzione e sull’assistenza del parco auto preesistente.
Resta aperta la questione delle insolvenze, che coincide con la propensione del nostro settore a dilatare i pagamenti.
Anche in questo caso, sarebbe opportuno che ci fosse una posizione unica da par te dei principali componentisti, mettendo da parte quelle che potrebbero essere sporadiche iniziative isolate”.
Nonostante le difficoltà, condivise da tutto il settore, nel corso di questi mesi anche i soci di Nexus Italia sono rimasti attivi, anche se in formazione ridotta, con l’obiettivo di garantire un servizio, salvaguardando la sicurezza di clienti e dipendenti.
Il calo di fatturato, assestato tra il 40 e l’80% a seconda delle aree geografiche, non ha sconfortato gli animi e, seguendo l’invito di Gael Escribe, Presidente di Nexus Automotive International, la divisione italiana ha mantenuto un atteggiamento positivo, vedendo nella flessibilità un possibile punto di forza. Oltre a mantenere i contatti con la rete distributiva, Nexus Italia ha finalizzato i contratti con i principali fornitori del Gruppo, intensificando la comunicazione e spostando la definizione degli obiettivi di risultato a quando si potrà avere una maggiore visione di quello che accadrà al mercato.
Nella fase di massima criticità della pandemia non è mancato da parte di Nexus un contributo di solidarietà con il progetto “Nexus United”, un’iniziativa promossa dalla comunità del Gruppo incentrata su una raccolta fondi per l’acquisto di presidi medici da donare agli ospedali dei Paesi più colpiti. La prima donazione è stata effettuata proprio in Italia, con 10.000 mascherine inviate all’ospedale di Bergamo.
Condividi l'articolo
Scegli su quale Social Network vuoi condividere