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Nasce Autodis Italia Holding

Italo Baruffaldi ci ha spiegato i passaggi principali di questa complessa operazione e la strategia con cui la nuova organizzazione si muoverà sul nostro mercato

Il 16 marzo è stata ufficialmente siglata la partnership tra Ovam Group, Ricauto e Top Car con Autodis Group (AD France). Ne è nata una nuova organizzazione destinata ad avere un ruolo da protagonista nell’aftermarket italiano: Autodis Italia Holding, di cui Autodis Group detiene la quota di maggioranza. Il nuovo soggetto Autodis Italia Holding aggrega attualmente un fatturato di oltre 120 milioni, circa 200 dipendenti, e tramite AD Italia sarà membro di AD International. L’obiettivo è quello di essere un primario operatore su tutto il territorio italiano, attuando politiche espansive e facendo leva sul supporto finanziario di Autodis Group/AD France per ulteriori acquisizioni di distributori. Il CEO di Ovam Group Italo Baruffaldi ci ha spiegato i passaggi principali di questa complessa operazione e la strategia con cui la nuova organizzazione si muoverà sul nostro mercato.

Quando nasce l’idea di questa operazione?

A luglio 2016 AD France ha contattato il Gruppo Pagnin e Ovam, presentandoci un progetto di investimento sul mercato italiano. Hanno deciso di contattare noi dopo debite valutazioni, essendoci un forte interesse a investire nel nostro mercato. Va subito precisato che noi non eravamo orientati a vendere un’azienda bensì a fare un investimento, trovando il soggetto più adatto. Da parte loro, invece, c’era la convinzione che per puntare sull’Italia ci fosse bisogno di partner italiani con cui costruire un progetto e un percorso comune. La nuova società si chiama Autodis Italia Holding Srl ed è composta dai soci Autodis Group, Ovam Group, Ricauto e Top Car.

Ci sono stati cambiamento all’interno di Ovam collegati a questa operazione? A chi è affidata la gestione della nuova organizzazione?

A dicembre, in una logica di investimento, abbiamo separato la parte immobiliare dalla parte trade e Ovam Spa è entrata a far parte della holding coinvolgendo in questo nuovo ambizioso progetto industriale l’intero gruppo: Service, Sarco, Sarpi, Sirauto. Di fatto però all’interno di Ovam non cambierà nulla: I soci storici manterranno la responsabilità gestionale e lo staff delle aziende rimarrà lo stesso. Per i prossimi tre anni il CEO di Ovam rimarrò io, e lo stesso vale per Claudio Pagnin per quanto riguarda Ricauto e Top Car. Saremo sia CEO che Presidenti del Cda, ed entrambi parteciperemo al board di Autodis Holding Italia.

Qual è ora la vostra strategia?

Il 2016 è stato l’anno migliore per Ovam Group, sia come fatturato (82 milioni, dei quali 62 di Ovam Spa) sia come utile. Per il 2017, a perimetro costante, prevediamo di arrivare a 90 milioni. Facendo una valutazione sugli ultimi tre anni, i risultati sono certamente positivi, con un utile netto dopo le imposte superiore ai 10 milioni e la possibilità di traguardare i 110 milioni nei prossimi tre anni. Ma la nostra valutazione non l’abbiamo fatta sui tre anni e abbiamo deciso di dare all’azienda una prospettiva di lungo periodo. Il nostro è infatti un mercato già competitivo ma nei prossimi anni può diventarlo ancora di più. Se quindi facciamo un’analisi sui 10 anni, riteniamo fondamentale essere all’interno dei giochi di chi compra bene e ha capacità contrattuale in un mercato che non è più solo italiano ma europeo. AD France ci è sembrato il soggetto ideale per noi, la soluzione di lungo periodo, in quanto si tratta di un player industriale di altissimo livello. In questo modo ci siamo creati un’assicurazione che, almeno per capacità di acquisto, ci consente di essere al livello migliore che esiste in Europa. Siamo convinti che il mercato italiano subirà una europeizzazione, e se nel frattempo questa operazione di integrazione ci permette di cominciare a costruire una massa critica italiana – che parte dai 120 milioni di fatturato e aspira ai 300 milioni – è chiaro che avremo una posizione di forza quando dovremo fronteggiare una competizione sempre più articolata e internazionale. In sostanza questa operazione ci assicura sul lungo periodo di essere fra gli operatori leader in un mercato che non è più italiano ma europeo, creando fin da subito una grossa realtà italiana.

Cosa vi ha convinto a fare questa scelta e quali vantaggi pensate di ottenere?

Ovviamente abbiamo attentamente verificato se le nostre strategie di sviluppo del mercato italiano fossero compatibili con quelle di AD France, e con piacere abbiamo trovato spirito di team e una forte propensione all’aggregazione con realtà indipendenti come la nostra. La loro ricerca di alleanze e collaborazioni, unita all’attenzione verso le esigenze di quelli che non sono solo clienti ma anche partner, ci ha trovato molto in linea. Abbiamo inoltre capito che la nostra strategia delle piattaforme – cioè la creazione di una forte alleanza tra noi e i super-ricambisti – si sposava benissimo con quella che era la loro strategia. In particolare possiamo imparare molto dall’esperienza di Doyen, che opera in un mercato più simile al nostro e ha effettuato un’operazione di aggregazione più soft e attinente al contesto italiano, rispetto a quella di AD France e dei suoi affiliati. A spingerci verso questa scelta è stata anche la convinzione di poter mutuare da loro moltissimo anche a livello di progettualità sui network, servizi e logistica. Siamo inoltre rimasti impressionati dall’investimento che hanno fatto per il magazzino centrale meccanizzato: una struttura pensata per ricevere la merce direttamente dalle fabbriche di componenti anziché dai magazzini centrali dei fornitori, il che consente un importante saving logistico che si ripercuote anche sul prezzo di acquisto. Grazie a Cora, azienda del gruppo specializzata in carrozzeria, potremo aumentare anche il nostro know-how in questo settore, per noi in pieno sviluppo.

Come vi muoverete in questa prima fase?

Questo primo anno ci servirà per rendere più omogeneo il nuovo gruppo. Abbiamo iniziato a gennaio un processo di integrazione tra le aziende, siamo convinti di poter fare delle grosse sinergie mettendo insieme le best practices e creare una serie di possibili risparmi tra le due aziende. Dobbiamo poi definire quale sarà la struttura centrale della holding in termini di servizi, in modo da poterne centralizzare alcuni consentendo un’immediata spending review. Dovremo poi dividerci il ruolo di sviluppo e le nuove aree da presidiare. Nella fase iniziale sarà più semplice fare aggregazione nelle aree dove siamo già presenti.

E a livello di progetti officine, quali saranno gli sviluppi?

Ovam continuerà a sviluppare il progetto storico Point Service e ad essere un partner di Bosch di primissimo livello, continuando a sviluppare il network BCS e Autocrew. A questi progetti andremo ad affiancare la progettualità legata ad AD France.

 

DICHIARAZIONI:

Stéphane Antiglio, CEO del Gruppo Autodis (Autodistribution), ha dichiarato: “L’Italia rappresenta un mercato molto attrattivo che conosciamo bene, attraverso la nostra collaborazione con AD Italia. Da sempre crediamo che il successo della nostra crescita su scala pan-europea derivi da un approccio pragmatico e disciplinato all’investimento, in accordo con i nostri partner che devono avere missione e cultura in comune con la nostra. È questo il caso di Ovam Group, di Ricauto e di Top Car, primari operatori di grande esperienza nel panorama nazionale. Un mercato, quello italiano, che si contraddistingue per essere al contempo di notevoli dimensioni, in crescita ma ancora molto frammentato. Combinando la continuità nella gestione delle attuali società e la complementarità dei rispettivi punti di forza, vogliamo creare un chiaro leader di mercato che sia un riferimento per tutto il territorio italiano, facendo leva su AD Italia come gruppo di acquisto”.

Claudio Pagnin, Presidente di Ricauto e Top Car, ha dichiarato: “Bisogna essere sempre più attrezzati per continuare a crescere nel mercato attuale. Questa fusione porterà dei benefici sia al Gruppo Giadi, già partner del Gruppo Autodis (Autodistribution), sia a Ricauto e a Top Car, che saranno in grado di migliorare le loro performance economiche a fianco di player con una grande esperienza sul mercato”.

 

Gruppo Autodis

Con oltre 5.300 professionisti in Francia, 800 in Polonia e 330 in Benelux, il Gruppo Autodis (Autodistribution)è specializzato in quattro segmenti operativi: acquisto e vendita di ricambi per autoveicoli e autocarri, stoccaggio e distribuzione di parti di ricambio e fornitura di servizi a supporto del business. In Francia, il Gruppo Autodis gestisce il network che include 54 operatori in ricambi per autoveicoli e autocarri, supportati da 53 distributori indipendenti affiliati. Inoltre, il Gruppo Autodis opera con il principale network di autofficine e carrozzerie indipendenti (circa 2.000 insegne) sotto l’insegna “AD”, che si affianca ai brand “Autoprimo” (circa 1.100 insegne), “123 Autoservice” (circa 300) e “Requal” (circa 467). Il Gruppo gestisce infine, attraverso la controllata Doyen Auto, l’attività di distribuzione API (a cui fanno capo 168 distributori in Francia e Benelux).

 

I numeri di Ovam Group, Ricauto e Top car

Ovam Group

• Aziende: Ovam (fondata nel 1963), Sarpi, Sarco, Service, Sirauto

• 150 dipendenti

• 8 siti di distribuzione, 100.000 riferimenti a magazzino

• Fatturato 2016: 82 milioni di euro

Ricauto/Top Car

• Ricauto: fondata nel 1973

• Top Car: fondata nel 1989

• 47 collaboratori

• 4 siti di distribuzione, 65.000riferimenti a magazzino

• Fatturato 2016: 38 milioni di euro