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Mercedes SL: sulle ali della storia

L’iconica roadster tedesca, sinonimo di lusso e prestazioni, ha avuto una vita lunghissima con una produzione che dura da ben 71 anni, dal 1954 al 2025. Un successo planetario che ha pochi eguali nel mondo dell’automotive grazie anche a soluzioni tecniche all’avanguardia

Sport Leicht: sportiva leggera per il vocabolario italiano-tedesco, semplicemente SL per Mercedes-Benz dal 1954. È la roadster per eccellenza, riconosciuta universalmente come una tra le più iconiche scoperte del pianeta. Il progetto (e il successo) si ispira alla 300 SL “Ali di gabbiano” che dominò nei circuiti di tutto il mondo e ottenne importanti vittorie alla 24 Ore di Le Mans, a Berna, al Nürburgring e all’impegnativa Carrera-Panamera. Poco dopo, grazie anche all’interesse di Maximilian E. Hoffman, importatore del marchio negli Stati Uniti orientali, venne sviluppata la versione stradale, destinata a una clientela particolarmente esigente che cercava grande sportività abbinata al massimo lusso. Nel febbraio 1954, all’International Motorsport Show di New York, la Mercedes 300 SL Coupé (W 198) venne presentata in anteprima mondiale, generando enorme entusiasmo. Le sue forme compatte e aerodinamiche, il potente motore a 6 cilindri e il design elegante attirarono da subito le attenzioni del pubblico.

VERSIONE DEPOTENZIATA

Da qui l’idea dell’importatore di chiedere a Mercedes-Benz anche una versione meno corsaiola della vettura, con l’impegno di acquistarne 200 al mese: nasce così nel 1955 la 190 SL. Quest’ultima ereditò alcune innovazioni tecniche: il pianale irrigidito dal tunnel centrale e da vari elementi scatolati longitudinalmente e trasversali oltre al telaio ausiliario anteriore, sul quale era montato il gruppo motore e il cambio, ancorato su tre punti ammortizzati da grossi tamponi di gomma. Si otteneva così un sistema indipendente e isolato acusticamente dalla scocca. Di conseguenza la necessità di dotare la 190 SL di un propulsore non eccessivamente potente e di media cilindrata, 1.897 cm3 e 105 CV a 5.700 giri/min.

LA SECONDA SERIE della MERCEDES SL

Nel 1963 Mercedes decise che era il momento giusto per presentare al mercato la seconda serie della SL, la W113, la cosiddetta Pagoda per il suo hard top che ricordava il tetto a falde spioventi degli edifici tipici della religione buddista. Il progetto era stato approvato da Fritz Nallinger nel 1958; quale base di partenza fu scelto il pianale della W111 del 1959 (cosiddetta Codine), ma con passo accorciato da 2.750 a 2.400 mm come le precedenti SL. Decisamente avanzata era la struttura della scocca che, grazie alle ampie zone anteriori e posteriori ad assorbimento d’urto, divenne la prima sportiva con carrozzeria a deformazione programmata. Sotto il cofano era posizionato un propulsore a 6 cilindri in linea con iniezione meccanica Bosch, cilindrata di 2.281 cm3 e 150 CV, a cui seguirono le evoluzioni a 2,5 litri e infine a 2,8 litri. Il cambio era manuale a 4 marce, ma a richiesta era disponibile anche l’automatico a 4 rapporti.

IL “CARRO ARMATO”

Nell’aprile 1971, la casa della Stella apre un nuovo capitolo nella storia della gamma, che durerà ben 18 anni: nasce la serie R107, la roadster indistruttibile. Battezzata da alcuni ingegneri tedeschi “panzerwagen” (carro armato), per le forme possenti che rispondevano alle esigenze di stabilità e sicurezza imposte dalle normative stradali, era sinonimo di potenza elegante. Sulla 350 SL venne montato un motore V8 da 3,5 litri e 200 CV, novità assoluta per la vettura made in Stoccarda, poi affiancato a listino anche da un 6 cilindri in linea meno esuberante. Questa decappottabile portava con sé diverse innovazioni tecniche orientate soprattutto alla sicurezza e al comfort, che rispondevano alle nuove esigenze del mercato e che la resero una delle Gran Turismo preferite per i lunghi viaggi: ne vennero prodotte quasi 240.000 unità.

ICONA ANNI novanta

Nel 1989 vede la luce la SL sigla R129, una delle serie più fortunate della leggendaria Mercedes. Sviluppata sulla base della R107, fu senza dubbio uno dei capolavori del designer Bruno Sacco. La linea sobria e la perfetta armonia dei volumi, che nascondeva una meccanica sofisticata caratterizzata da un ampio uso di elettronica e da sistemi di sicurezza evoluti, la resero una delle auto più desiderate e alla moda degli anni 90. Disponibile con motori 6, 8 e 12 cilindri seppe regalare, dal 1989 sino al 2001, il puro piacere di guida agli oltre 200.000 fortunati possessori.

SOLUZIONI AVVENIRISTICHE

Anno domini 2001, al Salone di Francoforte viene lanciata la quinta generazione della Mercedes SL (R230). Segna uno stacco netto col passato, in primis per l’abbandono del tetto di tela a favore di quello rigido che si ripiega nel bagagliaio, e poi per la tecnologia, che la fa da padrona con soluzioni avveniristiche come i freni drive by wire. Non ultimo per i motori, che partono da un V6 da 3,5 litri e arrivano al 6.000 V12 passando per la pepata 55 AMG.

POTENZA RECORD

La sesta generazione (R231) del tardo 2012 è quella che ha fatto parlare meno di sé: costruita in alluminio e con linee mature e austere, ha toccato la potenza record di 630 CV con la versione 65 AMG Performance, ma soprattutto va considerata l’ultima SL della serie classica e molto simile alla serie precedente. A cavallo della fine della produzione, avvenuta nel 2020, Mercedes-Benz si è presa un anno sabbatico prima di presentare l’attuale SL a listino che, va sottolineato, è firmata anche dal reparto sportivo AMG.