Segno negativo per tutti e cinque i maggiori mercati (incluso UK). L’Italia è il Paese che mostra la contrazione più contenuta (-12,3%) e vede, nel mese, il sorpasso della quota di auto elettrificate (34,8%) sulla quota di auto a benzina (33%)
Secondo i dati diffusi oggi da ACEA, nel complesso dei Paesi dell’Unione europea allargata all’EFTA e al Regno Unito a febbraio le immatricolazioni di auto ammontano a 850.170 unità, con un calo del 20,3% rispetto a
febbraio 2020.
Nei primi due mesi del 2021, i volumi immatricolati raggiungono 1.693.059 unità, con una variazione negativa del 23,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
“Le misure restrittive dovute alla terza ondata pandemica e l’incertezza del quadro economico continuano a pesare sul mercato auto europeo che, dopo un’apertura dell’anno in pesante ribasso (-25,7%), conferma un trend negativo anche a febbraio (-20,3%), il peggior febbraio in termini di volumi dal 2013 – afferma Paolo Scudieri, Presidente di ANFIA. Nel mese, tutti e cinque i major market (incluso il Regno Unito) hanno registrato un calo a doppia cifra: l’Italia riporta la contrazione più contenuta (-12,3%), seguita da Germania (-19%), Francia (-20,9%), UK (-35,5%) e Spagna (-38,4%). Complessivamente, il mercato nei major market si riduce più della media di mercato, con una flessione del 22,2% e vale il 68,2% del mercato totale. In vari Paesi, i bassi volumi di immatricolazioni hanno toccato livelli record anche considerando che la campagna vaccinale non è ancora in una fase sufficientemente avanzata per sospendere le limitazioni alla mobilità delle persone e le restrizioni vigenti per le attività commerciali, compresi i concessionari in alcuni Paesi come UK.
Oltre ad auspicare rapidi progressi nella battaglia contro la pandemia, anche per contenerne i pesanti effetti sull’economia, speriamo che, a livello nazionale, la definizione del PNRR, attualmente all’esame del Senato, possa presto garantire la messa in atto di un vero piano automotive per il Paese, indispensabile per affrontare la transizione della filiera verso l’elettrificazione della mobilità e per sostenere gli investimenti delle imprese nelle nuove tecnologie della green mobility e del veicolo connesso e autonomo. Strumenti di politica industriale, programmi di riqualificazione delle competenze e interventi finanziari a sostegno delle imprese sono necessari per
giocare al meglio questa partita, a livello europeo e internazionale”.
In Italia, le immatricolazioni totalizzate a febbraio si attestano a 142.998 unità (-12,3%). Nei primi due mesi del 2021, le immatricolazioni complessive ammontano a 277.145 unità, con un decremento del 13,1% rispetto ai volumi dello stesso periodo del 2020.
Secondo gli ultimi dati ISTAT, a febbraio l’indice nazionale dei prezzi al consumo registra un aumento dello 0,1% su base mensile e dello 0,6% su base annua (da +0,4% di gennaio). La lieve accelerazione dell’inflazione si deve prevalentemente all’ulteriore attenuarsi della flessione dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati
(da -6,3% di gennaio a -3,6%) e all’inversione di tendenza dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da -0,1% a +1%).
Nel comparto dei Beni energetici non regolamentati, guardando all’andamento dei prezzi dei carburanti, le flessioni più contenute sono quelle dei prezzi del Gasolio (da -9,4% a -5,5%; +2,4% il congiunturale) e della Benzina (da -7,5% a -4,0%; +2,1% rispetto a gennaio), mentre i prezzi degli Altri carburanti da una variazione tendenziale nulla accelerano a +1%, (+2,3% il congiunturale).
Analizzando il mercato per alimentazione, si conferma, nel mese, il calo delle alimentazioni tradizionali, mentre continua la sua corsa il mercato delle auto elettrificate. A febbraio, le auto nuove diesel calano del 37,5% rispetto a febbraio 2020, con una quota di mercato del 24,6%, mentre nei primi due mesi dell’anno registrano un calo tendenziale del 34%, con una quota del 25,6%. Le auto a benzina diminuiscono del 35,7% a febbraio (33% di quota) e del 34,5% (34,6% di quota) nel bimestre. Le immatricolazioni delle vetture ad alimentazione alternativa, invece, crescono nel mese dell’82%, con una quota del 42,3%, e del 71% nel cumulato gennaio-febbraio, con una
quota del 39,9%, sintesi di un sensibile calo delle autovetture alimentate a gas (-15% a febbraio e -18% nel bimestre) e di una forte crescita delle elettrificate (ibride non ricaricabili +146% nel mese e +138% nel cumulato, ed elettriche e PHEV +124% nel mese e +108% nel cumulato). Ibride ed elettriche insieme, con una quota di penetrazione del 34,8% a febbraio, superano la quota delle auto a benzina (33%), mentre ibride mild e full, rappresentando il 28,9% del mercato, superano la quota di penetrazione delle vetture diesel (24,6%). Le ricaricabili (BEV e PHEV), infine, si attestano al 5,9% di quota nel mese.
Secondo l’analisi per canali di vendita, sono le immatricolazioni di auto intestate a società ad arretrare (-37% a febbraio e -35% nel bimestre), mentre le immatricolazioni ai privati crescono del 12,7% nel mese e del 6% nel cumulato. La quota di auto intestate a persone fisiche sale al 64% a febbraio, contro il 36% di quelle intestate a società.
Il Gruppo Stellantis ha registrato, in Europa, 198.883 immatricolazioni nel mese di febbraio (-22,4%), con una quota di mercato del 23,4%. Nel periodo gennaio-febbraio 2021, i volumi ammontano a 377.905 unità (-24,7%).
La Spagna totalizza 58.279 immatricolazioni nel mese di febbraio (-38,4%). Nel
primo bimestre dell’anno, il mercato risulta così in flessione del 44,6%, con 100.242 unità
immatricolate.
Secondo l’Associazione spagnola dell’automotive ANFAC i dati di febbraio confermano
che la tempesta perfetta che si sta abbattendo sulle immatricolazioni di nuovi veicoli sta
peggiorando. La congiunzione della terza ondata della pandemia, della cattiva situazione
economica e del calo della fiducia dei consumatori, a cui si sono aggiunti la fine del
piano di rottamazione RENOVE e l’aumento della tassa di immatricolazione, sta avendo un
impatto molto negativo sulle vendite, soprattutto sul canale dei privati, che ha
registrato, per la prima volta dal 1996 (primo anno con informazioni digitalizzate), meno
vendite rispetto al canale delle società, pur essendo un mercato molto più ampio per
volumi. Di fatto, l’unico segmento di vendita che cresce a febbraio sono i veicoli con più
di 20 anni di età. Questa situazione ritarda la ripresa del mercato e il rinnovo del parco
necessari al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione, motivo per cui servono
misure urgenti per rilanciare il mercato.
Nel dettaglio, secondo i canali di vendita, il mercato di febbraio risulta così ripartito:
23.154 vendite ai privati (-43,8% rispetto a febbraio 2020), 26.111 vendite alle società
(-18,7%) e 9.014 vendite per noleggio (-57,7%), mentre nel cumulato è ripartito in 42.187
vendite ai privati (-48,4%), 44.506 vendite a società (-31,4%) e 13.549 vendite per
noleggio (-60,7%).
Per quanto riguarda le alimentazioni, a febbraio calano i volumi delle auto diesel
(-48,9% e 23,1% di quota), a benzina (-47% e 47,8% di quota), elettriche (-41,7% e 1,6% di
quota) e a gas (-19,8% e 1,1% di quota), mentre aumentano le vendite di autovetture
ibride ricaricabili (+78,2% e 3,7% di quota) e non ricaricabili (+10,1% e 22,6% di quota).
Anche nel primo bimestre 2021, risultano in calo le immatricolazioni di autovetture
diesel, benzina, elettriche e a gas, mentre aumentano quelle di auto ibride.
Le emissioni medie di CO2 delle nuove autovetture si attestano a 128,8 g/km a febbraio e
a 128,1 g/km da inizio anno.
In Francia, a febbraio, si registrano 132.637 nuove immatricolazioni, con una
flessione del 20,9% rispetto a febbraio 2020. Nel primo bimestre, la flessione si attesta al
14,2%, per un totale di 259.017 immatricolazioni.
Il mercato dell’usato, secondo le stime di CCFA, registra 453.407 unità a febbraio, con
una variazione negativa dell’8,5% rispetto allo stesso mese del 2020. Nel periodo
gennaio-febbraio 2021, i volumi complessivi si attestano a 998.482 unità, con una
flessione del 6,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Ancora segno negativo per le autovetture a benzina, in flessione del 28,5% nel mese
(43,7% di quota) e del 21,8% nei primi due mesi dell’anno, e per le vetture diesel, -44% a
febbraio (24,9% di quota) e -36% nel cumulato. Crescono, invece, le alimentazioni
alternative, che, nel secondo mese del 2021, aumentano del 50,6%, con le elettriche in
ribasso del 10,8% e le ibride plug-in in aumento del 133% (nel cumulato le variazioni sono
state rispettivamente -27% e +126,1%). Infine, le ibride tradizionali crescono del 51,2%
nel mese e del 61,6% nel cumulato.
Nel mercato tedesco sono state immatricolate a febbraio 194.349 unità (-19%). A
gennaio-febbraio 2021, le immatricolazioni si attestano a 364.103, in calo del 25,1%.
Nel mese, la flessione più marcata è quella relativa alle vendite ai privati, a -26,8%, che
rappresentano il 30% del mercato, mentre le società immatricolano il 15,2% di vetture in
meno rispetto a febbraio 2020, con una quota del 70%.
Le auto a combustione interna costituiscono ancora la maggior parte del mercato: nel
mese, il 37,7% delle nuove auto è a benzina (73.357 autovetture, ‑41,4%) e il 25,4% è
diesel (49.318 autovetture, -35%). Le vetture a gas rappresentano invece lo 0,3% del
mercato: 287 auto nuove Gpl (0,1%) e 376 a metano (0,2%). Con 18.278 nuove
immatricolazioni (+124%), le auto elettriche raggiungono una quota di mercato del 9,4%.
In riferimento alle auto ibride, sono state immatricolate complessivamente 52.704 unità,
in aumento del 75,7%, con il 27,1% di quota, di cui 21.879 plug-in, in aumento del 162% e
con il 11,3% di quota.
La media delle emissioni di CO2 delle autovetture nuove vendute a febbraio ammonta a
126,5 g/km.
Il mercato inglese, infine, a febbraio, mese dai volumi tradizionalmente
contenuti, totalizza 51.312 autovetture (-35,5%), 28.282 in meno rispetto allo stesso
mese dell’anno precedente. Si tratta del febbraio con la domanda più debole dal 1959
(41.471 immatricolazioni).
Nei primi due mesi dell’anno, le immatricolazioni si attestano a 141.561, il 38,1% in meno
rispetto al primo bimestre 2020.
L’Associazione inglese dell’automotive SMMT fa notare che febbraio è tradizionalmente
un mese basso per le immatricolazioni di auto e, con i concessionari chiusi per tutta la
sua durata, il calo di mercato è stato pesante, ma previsto. Più preoccupante è il fatto
che questa chiusura, che perdura dal 5 gennaio scorso, ha bloccato i preparativi dei
concessionari per il mese di marzo, caratterizzato dal cambio delle targhe, facendo
quindi presagire che si tratterà del terzo mese consecutivo a tinte fosche. Nonostante il
rapido procedere della campagna vaccinale stia portando il Paese verso la fine delle
restrizioni, e nonostante la comprovata esperienza del comparto nei servizi online di
vendita e consegna, è essenziale che gli showroom riaprano il prima possibile in modo che la filiera industriale possa ripartire e recuperare la perdita di 23 miliardi di sterline
dello scorso anno.
In ogni caso, con le restrizioni in vigore almeno fino al 12 aprile, SMMT ha rivisto al
ribasso le sue previsioni di mercato: 1,83 milioni di nuove immatricolazioni auto per il
2021 (1,89 milioni era la previsione di gennaio). La maggior perdita di volumi dovrebbe
verificarsi a marzo.
Nel mese, la quota di mercato dei privati si attesta al 41,6%, con immatricolazioni in calo
del 37,3%, mentre le flotte si riducono del 33,5% e rappresentano il 57,1% del mercato e
le immatricolazioni di vetture aziendali calano del 56,6% con una quota di penetrazione
dell’1,2%.
Secondo il tipo di alimentazione, sono le vendite di auto ricaricabili a sostenere la
domanda, rappresentando più di un’immatricolazione su otto. SMMT fa notare, tuttavia,
che la penetrazione di questo segmento fino ai livelli richiesti al 2030 rimane una sfida
enorme anche considerando che, nella legge di bilancio approvata a inizio mese dal
governo, mancano misure a sostegno del mercato auto e in particolare della transizione
verso una mobilità low-carbon.
Le auto diesel calano del 61% nel mese e del 61,7% nel cumulato gennaio-febbraio, con
una quota del 13,2% nel mese e del 12,6% nei due mesi; le vendite di auto a benzina si
riducono del 44,5% a febbraio, con il 52,1% di quota, e perdono il 48,5% nel cumulato,
con il 50,6% di quota. Le auto ad alimentazione alternativa, invece, valgono il 34,7% del
mercato di febbraio ed il 36,8% del cumulato. Nel dettaglio, le auto BEV rappresentano il
6,9% del mercato e crescono in volumi del 40,2% nel mese di febbraio (stessa quota nel
cumulato con un aumento dei volumi del 49%). In crescita le vetture ibride ricaricabili,
+52,1%, le mild-hybrid diesel, +37,9%, le mild-hybrid a benzina, +56,8%, mentre le fullhybrid
si riducono del 22,8%. Da inizio anno le vendite vetture ibride sono così suddivise:
le ibride plug-in registrano una crescita del 35,2% e conquistano il 6,5% del mercato, le
full-hybrid calano del 23,6% con una quota del 7,1%, le mild-hybrid diesel aumentano del
29,8% e valgono il 6,3% del mercato e, infine, le mild-hybrid a benzina aumentano del
45,9% e valgono il 9,9% del mercato.
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