A maggio il mercato dell'auto italiano segna il calo più pesante del 2021. ANFIA, FEDERAUTO e UNRAE: incentivi indispensabili per il 2021
I dati del mercato di maggio in Italia evidenziano le forti difficoltà dell’auto a risollevarsi dalla crisi e
annullano, inoltre, il pur timido tentativo di ripresa dei mesi scorsi sostenuto dagli incentivi. Con 142.730
immatricolazioni registrate nel mese, la perdita numerica è di 55 mila vetture rispetto a maggio 2019, pari
a un calo del 27,9%, il più pesante degli ultimi mesi. Il dato di maggio è infatti in forte peggioramento
rispetto ai precedenti mesi di marzo e aprile (rispettivamente -12,7% e -17,1% nei confronti degli stessi
mesi 2019). Anche rispetto alle circa 100 mila vetture vendute a maggio 2020, il recupero (+43%) è lontano
dall’ipotizzare un allontanamento della crisi. Nel cumulato gennaio-maggio il mercato perde circa 1
vettura su 5, con 735.125 unità (-19,3% vs 2019).
ANFIA, FEDERAUTO e UNRAE sottolineano come il dato di maggio sia la prova numerica della
brevissima durata degli incentivi per la fascia 61-135 g/Km di CO2, esauriti troppo presto per innescare un
effetto volano sul nostro mercato. Come ribadito anche oggi dalle stesse Associazioni nel corso di
un’audizione presso la Commissione Bilancio della Camera, l’auspicio è che nell’iter di conversione del
c.d. DL Sostegni-bis trovino spazio adeguate misure volte a sostenere il settore, favorendo il rinnovo di un
parco circolante molto anziano. Secondo i più recenti dati ACI, infatti, nel 2020 è ulteriormente
invecchiato portando l’età media a 11 anni e 10 mesi, tra i più vetusti d’Europa.
A questo scopo è necessario rifinanziare per l’anno corrente, con una dotazione adeguata e non
effimera, gli incentivi per la fascia 61-135 g/Km a fronte di rottamazione, i quali hanno dimostrato di
incontrare il forte gradimento dei consumatori e di ottenere effetti molto incisivi sull’ambiente. Di
fondamentale importanza è anche il rinnovo degli incentivi destinati all’acquisto di veicoli commerciali di
ultima generazione.
I suddetti incentivi rappresentano inoltre un investimento per l’Erario, più che un sostegno, grazie
all’incremento di gettito IVA e IPT derivante dalla vendita delle nuove vetture.
Un ulteriore problema che contribuisce ad aggravare le condizioni del settore riguarda la crisi della
fornitura dei semiconduttori, che sta generando un ritardo nella consegna delle vetture nuove. A tal
riguardo, pertanto, le Associazioni del settore automotive richiedono che il limite attualmente previsto
entro il quale concludere una prenotazione con Ecobonus passi da 180 a 300 giorni, così da non vanificare
l’efficacia della misura.
Nell’ambito delle riforme necessarie, infine, le tre Associazioni rinnovano anche la richiesta di
modificare con urgenza la normativa sulle vetture aziendali in fringe benefit, adeguandola ai valori della
nuova procedura di omologazione in WLTP.
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