Come da copione la truffa è stata compiuta simulando incidenti, con tanto di "figuranti" disposti a fingersi feriti. 70 indagati e 18 in manette, tra cui medici, periti e avvocati. Un caso "senza precedenti" nel Nord Italia
70 indagati e 18 persone in manette con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla truffa alle compagnie assicurative. Si tratta di una delle più grandi truffe alle assicurazioni, tanto da essere stata definita dal procuratore capo della procura di Piacenza “una vicenda senza precedenti in Italia settentrionale”.
Come da copione, la truffa è stata compiuta simulando incidenti: 35 gli episodi già accertati – ma potrebbero essere molti di più – in un arco temporale di 5 anni. Gli “attori” erano un folto gruppo di insospettabili professionisti: medici compiacenti agenti di pratiche auto, periti e avvocati (tra gli arrestati due legali di Piacenza e Lodi), che con grande disinvoltura producevano certificazioni false relative a infortuni causati da incidenti stradali, chiedendo il risarcimento alle assicurazioni. Gli incidenti erano simulati a regola d’arte, con tanto di ambulanza per i soccorsi e “figuranti”pronti a calarsi nella parte dell’incidentato. Alcune testimonianza parlano addirittura di “finte lesioni” procurate con la carta vetrata. Un giro di denaro notevole, con rimborsi che in alcuni casi sono arrivati a 30mila euro. In totale sarebbero comunque stati spillati centinaia di migliaia di euro. Secondo le indagini, le truffe sarebbero state inscenate non solo in provincia di Piacenza ma in tutto il Nord Italia.
Condividi l'articolo
Scegli su quale Social Network vuoi condividere