L'auto continua a perdere appeal nelle fasce più giovani, e disoccupazione e scarsa disponibilità di spesa accentuano il trend. Il traget di riferimento dei Costruttori si sposta sempre più sugli over 45
Le cause della crisi del settore auto non sono solo economiche. Tra i fattori da tenere in considerazione c’è anche la sempre più marcata perdita d’appeal dell’auto tra i più giovani. Se per le passate generazioni l’auto è sempre stata l’oggetto del desiderio per eccellenza, i giovani d’oggi sono molto più refrattari a questa attrazione. I numeri parlano chiaro: da un’analisi dell’Unrae, l’associazione delle Case estere, emerge che il 60% dei clienti in Italia è over 45, mentre la fascia 18-29 anni rappresenta appena l’8,9%, contro il 14% del 2005. Ad incidere è ovviamente anche la forte disoccupazione giovanile, la scarsa disponibilità di spesa, le difficoltà a risparmiare, la mancanza di agevolazioni/incentivi rivolti agli under 30. Ma oltre a questo c’è chi parla di un vero e proprio disinteresse verso il mondo delle quattro ruote, sostituito dalle tecnologie digitali. Anche la fascia 30-45 si sta assottigliando: nel 2005 rappresentava il 40% del mercato, ora vale il 32.3%. Il peso dei 46-55enni è invece salito dal 21 al 25,3%, quello dei 56-65enni dal 15 al 19,1%. Ne deriva che il target di riferimento dei Costruttori si sta spostando verso le fasce più mature, che, anche per ragioni demografiche, sono destinate a diventare sempre più rilevanti.
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