Il settore delle flotte aziendali a noleggio e del rent-a-car è tornato a crescere e sta trainando il mercato. Su dieci auto nuove, oltre due sono a noleggio. In crescita anche il car sharing. Questa la fotografia scattata da ANIASA
Nel 2013 e nei primi mesi dell’anno in corso il settore delle flotte aziendali a noleggio e del rent-a-car è tornato a crescere, nonostante la miope stretta fiscale, la crisi dell’automotive, i poco efficaci incentivi per i veicoli a basse emissioni, l’aumento incontrollato dei premi assicurativi e la piaga dei furti d’auto”.
E’ questa la fotografia scattata oggi da ANIASA – l’Associazione Nazionale Industria dell’Autonoleggio e Servizi Automobilistici di Confindustria nel corso dell’Assemblea Pubblica che ha visto la presentazione della tredicesima edizione del Rapporto annuale sullo stato di salute del comparto.
Dopo un 2013 in cui il giro d’affari del settore del noleggio veicoli a breve e lungo termine ha superato la soglia dei 5 miliardi di euro con un parco circolante di 668.000 veicoli e le sole immatricolazioni in sofferenza (-8,4%, dalle 256.418 del 2012 alle 234.712 unità), nei primi tre mesi del 2014 gli indicatori mostrano segnali incoraggianti: aumenta nuovamente il fatturato (+2,5%), resta stabile la flotta circolante, mentre tornano a crescere le immatricolazioni di veicoli (+6.000 unità) che sostengono un mercato auto ancora in difficoltà e ad aprile raggiungono il traguardo del 22,6% di incidenza sull’intero immatricolato (su dieci auto nuove, oltre due sono a noleggio).
I dati relativi ai primi tre mesi dell’anno confermano l’andamento positivo del noleggio a breve termine già evidenziato nel corso dell’intero 2013, con un giro d’affari in crescita dell’1,3% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno e con indicatori positivi, in particolare per quanto riguarda i giorni di noleggio (+1,1%) e il numero di noleggi (+1,6%). A trainare la crescita del giro d’affari sono, soprattutto, i noleggi registrati presso i desk aeroportuali che compensano il leggero calo subito dal business nei centri cittadini. Dopo la contrazione del 2013, ripartono anche le immatricolazioni (+14%), che crescono di oltre 3.300 unità.
Anche i primi i dati trimestrali del noleggio a lungo termine certificano la positiva situazione del comparto, con un giro d’affari che continua a registrare aumenti in linea con i dodici mesi precedenti (+2,7%). L’inizio del 2014 è comunque caratterizzato da una discreta ripresa delle immatricolazioni (+5,6%), dovuta essenzialmente al rinnovo di contratti precedentemente oggetto di proroghe (la durata media è arrivata a 47 mesi) e con una stabilità complessiva del portafoglio clienti (65.000 aziende clienti e 2.500 PA).
Eppure lo scenario di riferimento per il settore è tutt’altro che roseo, con il mercato dell’auto protagonista di un trend depressivo (-48,1% rispetto ai livelli pre-crisi) che lo ha riportato sugli standard di metà anni ’70. Senza contare i poco efficaci incentivi alle vetture a basse emissioni ripartiti ieri (lo scorso anno su 50 mln a disposizione ne sono rimasti inutilizzati 32 mln di euro e anche quest’anno sono praticamente escluse le auto aziendali), il lievitare incontrollato dei premi assicurativi (+100% negli ultimi 3 anni) e la piaga dei furti d’auto (cresciuti in un anno del 30%).
Tra privati e aziende cresce inoltre la percezione del ruolo chiave del Car Sharing nella mobilità del futuro. Le nuove generazioni sono tre volte più interessate ai servizi rispetto al solo “prodotto” auto e mostrano massima apertura verso modelli di trasporto alternativi al possesso del mezzo (giudicato troppo oneroso), soprattutto se affidabili e gestibili attraverso le nuove tecnologie.
Le armi vincenti del car sharing? L’economicità, la flessibilità e la semplicità d’accesso. Dall’integrazione tra servizi di noleggio e car sharing un’opportunità per la smart mobility cittadina, aziendale e turistica.
La ricerca ANIASA-Deloitte intitolata “Noleggio e Car Sharing al centro dello sviluppo della smart mobility cittadina, aziendale e turistica” evidenzia come il 63% del campione si dichiara favorevole all’utilizzo di mezzi di trasporto “alternativi”, mentre nei prossimi 5 anni si stima che crescerà del 15% l’utilizzo di nuove forme di mobilità per spostamenti di routine
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