La lista di attività costrette a chiudere per i prestiti negati dalle banche si allunga di giorno in giorno. All'officina 140HP di Ferrara è stato negato un prestito di appena 3.000 euro, costringendo il titolare a chiudere. Il suo sfogo in un cartello appeso al portone
La banca gli nega un piccolo prestito di 3.000 euro, costringendolo a chiudere la sua attività. Storie come queste sono ormai all’ordine del giorno, e sempre più spesso riguardano anche gli autoriparatori. Umberto Gilli, meccanico di Ferrara, è stato costretto a chiudere a fine anno la sua officina perchè la banca gli ha negato un piccolo prestito da 3.000 euro, che gli avrebbe consentito di passare indenne l’inverno, quando fisiologicamente c’è una contrazione del fatturato. Il meccanico era stato iscritto nel registro dei cattivi pagatori, per un ritardo di pochi giorni nel pagare la rata del mutuo, e per questo la banca ha deciso di chiudere definitivamente i rubinetti. Il meccanico ferrarese si è visto costretto a chiudere, sfogando la propria rabbia sul cartello che ha appeso al portone dell’officina: “Voglio ringraziare tutti i clienti che in questi anni mi hanno concesso la loro fiducia, e mando a…lo Stato Italiano e le banche che costringono noi piccoli artigiani a prendere queste decisioni”. E così dopo 5 anni l’officina 140 HP di Ferrara chiude, aggiungendosi alla lunga lista delle attività che in questi anni hanno chiuso perchè non sostenute dalle banche.
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