On. Moretto (PD): “irregolari le auto con targa prova ma senza Rca? Il Ministero dei Trasporti chiarisca. Settore autoriparazioni e vendita in allarme”
“La recente interpretazione del Ministero dell’Interno, in risposta a una richiesta di chiarimenti da parte della Prefettura di Arezzo, pone un macigno che limita fortemente le attività di autoriparatori e rivenditori auto, asserendo che non è regolare la circolazione con targa prova di automobili già immatricolate, ma non coperte da Rca propria o non revisionate. Ciò di fatto impedirebbe le circolazioni di prova o i trasferimenti di veicoli in riparazione o in vendita”. A lanciare l’allarme l’on. Sara Moretto, deputata del Partito democratico.
Quanto stabilito dal ministero dell’Interno, afferma l’on. Moretto, va in contrasto con una prassi acquisita e, soprattutto, con il Dpr 474/2001 secondo cui “l’obbligo di munire della carta di circolazione (…) i veicoli che circolano su strada per esigenze connesse con prove tecniche, (…), dimostrazioni o trasferimenti, anche per ragioni di vendita o di allestimento, non sussiste per i seguenti soggetti se autorizzati alla circolazione di prova ai sensi del presente articolo” (articolo 1, comma1). “La normativa elenca, oltre ai costruttori di veicoli, di pneumatici e agli istituti universitari ed enti di ricerca che conducono sperimentazione sui veicoli, anche i concessionari, i commercianti autorizzati e gli autoriparatori – fa presente la deputata -. In base a quanto richiamato i concessionari, rivenditori e autoriparatori sono soggetti a cui è riconosciuta la circolazione di prova.”
“Il caso sta mettendo in allerta due importanti settori, ovvero quello delle riparazioni e quello della vendita di auto usate – conclude Moretto -. Pertanto ho ritenuto necessario, rispondendo a diverse sollecitazioni, depositare un’interrogazione per chiedere al Ministero dei Trasporti di chiarire definitivamente le condizioni di utilizzo della targa prova, consentendo ad autoriparatori e rivenditori di poter svolgere a pieno e regolarmente il proprio lavoro in base a quanto già previsto dal citato Dpr 474/2001. Ho posto la questione anche direttamente alla Motorizzazione Civile con una lettera indirizzata al Dirigente Generale Sergio Dondolini”.
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