Un bonus di 2mila euro più uno sconto di altri 2mila a chi nel 2019 comprerà una nuova auto, rottamando un usato di oltre 10 anni. Tutto a costo zero, ma con un aumento del gettito per l’Erario e con un impatto positivo sulla crescita del Pil
La proposta di nuovi incentivi alla rottamazione avanzata al Governo dal Centro Studi Promotor è stata annunciata durante la conferenza stampa tenuta a Milano martedì 27 novembre, su “La situazione e le prospettive dell’economia e del mercato automobilistico italiano”.
La proposta è costruita sulla base dei primi incentivi alla rottamazione che furono in vigore nel 1997 e che ottennero ottimi risultati senza oneri per lo Stato, dato che l’aumento del gettito Iva e delle tasse di immatricolazioni sulle auto vendute in più coprì completamente il costo dell’erogazione del bonus e lasciò all’Erario un maggior gettito netto di 1.400 miliardi di lire (723 milioni di euro). E oltre a ciò vi fu un importante contributo alla crescita del Pil certificato dalla Banca d’Italia che sul suo Bollettino Economico N.30 del Febbraio 1998 scrisse “la domanda di autoveicoli, sospinta dagli incentivi pubblici alla rottamazione, ha contribuito in modo significativo all’espansione dell’attività economica nel corso del 1997.” “Il contributo all’aumento del Pil può essere stimato intorno a 0,4% punti percentuali.”
Secondo Promotor, se la proposta per il 2019 venisse accolta, il recupero del bonus a carico dello Stato (2.000 euro) sarebbe ampiamente garantito, dato che oggi, secondo l’Unrae, il prezzo medio per l’acquisizione di un’autovettura è di 21.020 euro di cui 3.790 di Iva.
“La nostra proposta – ha dichiarato Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor – non è motivata dall’esigenza di sostenere le vendite di autovetture perché il mercato dell’auto pur non avendo ancora raggiunto il livello fisiologico gode di discreta salute. La nostra proposta è motivata dall’esigenza di supportare gli automobilisti, spesso a basso reddito, che possiedono una vettura di oltre 10 anni di anzianità e che hanno necessità di sostituirla per evitare le limitazioni al traffico imposte per motivi ambientali”.
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