Il 2023 ha visto una significativa ripresa nelle immatricolazioni di auto da parte dei privati con partita Iva, registrando una crescita del 17,4% rispetto all’anno precedente, con 191.410 vetture. Il dato si avvicina ai livelli del 2015, anno in cui furono immatricolate 193.700 unità. Questi risultati, elaborati dal Centro Studi e Statistiche UNRAE in collaborazione con l’ISTAT, indicano una crescita leggermente inferiore al mercato generale (+19,1%), ma superiore a quella del totale a privati (+13,4%). La quota delle immatricolazioni da parte dei privati con partita Iva rispetto al totale privati sale sul livello più alto di sempre: al 21,7% dal 20,9% del 2022.
Nel 2023, il fatturato generato dagli acquisti dei privati con partita IVA aumenta del 29,4%, raggiungendo i 7,03 miliardi di euro.
All’interno del segmento delle partite Iva, le Imprese individuali si confermano la categoria più rappresentativa nell’acquisto di vetture nuove, con una significativa crescita a doppia cifra (+21,4%) e una quota che sale al 61,2% (+2,1 p.p.). Al secondo posto si conferma la categoria dei Professionisti, con una crescita delle immatricolazioni del 14,3% e una quota che scende di mezzo punto, al 21%, all’interno dei quali i più numerosi sono gli Studi legali e i Commercialisti rispettivamente a quota 4,2% e 2,7%. Dopo i Professionisti, al terzo posto per numero di immatricolazioni troviamo gli Agenti di commercio seguiti dagli Agricoltori, con rispettive quote al 10,4% e all’7,4% e volumi in crescita del 7,6% e del 9,3%.
In base alle preferenze per alimentazione, le vetture ibride dominano tra le partite IVA con il 36,8%, guadagnando 1,7 punti percentuali rispetto al 2022. I motori a benzina restano stabili al 25,8%, mentre il diesel registra un calo al 16,6%. Le vetture elettriche salgono al 7,1% di quota, una share quasi doppia rispetto al 3,6% del totale degli acquirenti privati.
Alimentazioni
Le vetture ibride consolidano la prima posizione fra gli acquisti dei privati possessori di partita Iva, salendo al 36,8% di quota (+1,7 p.p. sul 2022). Il motore a benzina rimane sostanzialmente stabile al 25,8%, il diesel cede 4,8 punti, fermandosi al 16,6%. Sulle vendite del totale canale privati il motore a benzina detiene una quota di quasi 24 punti superiore al diesel (33,6% vs 9,9%). Nei privati possessori di partita Iva, al 9,7% troviamo il Gpl, 0,9 punti in più dello scorso anno, ma con una quota più alta nel totale privati. Il metano cede 0,7 punti fra gli acquisti dei privati con partita Iva (allo 0,1%), mentre le vetture BEV guadagnano 2,8 punti di quota, salendo al 7,1% del totale e le plug-in si fermano al 3,8% di share (stabili rispetto al 2022), quote comunque superiori a quelle del totale privati.
Segmenti/Carrozzerie
Meno rappresentativi fra i privati con partita Iva i segmenti e carrozzerie di ingresso (A e B) rispetto al totale privati, in calo sul 2022. I SUV del segmento C invece salgono al 23,4% (+1,4 p.p.) e quelli del segmento D al 10,5% (+1,7 p.p.), segmento questo ultimo nel quale cresce anche la share delle berline, al 2,1%. I SUV crescono anche nell’alto di gamma, confermando per i privati possessori di partita Iva una share dei segmenti e carrozzerie medio-alte più elevata che nel canale privati. Fra i privati con partita Iva cedono nel 2023 Multispazio, Station wagon e Sportive, mentre i SUV rappresentano complessivamente il 64,8% delle preferenze (+3 p.p.).
Distribuzione geografica
La provincia di Roma si conferma al primo posto per immatricolazioni di auto a privati possessori di partita Iva, guadagnando altri 4 decimali, al 7,9% del totale. Al secondo posto troviamo Milano (+0,1 p.p.) e Torino al terzo (-0,3 p.p.), tutte con una quota leggermente inferiore al mercato totale dei privati. Al 4° posto Napoli (-0,1 p.p.), segue Firenze (+0,2 p.p.) e Bologna al 6° posto (+0,1 p.p.). Napoli presenta una quota più alta che nel totale privati, così come Brescia e Padova.
Gli acquisti in leasing
Continua a crescere il finanziamento in leasing che nel 2023 è stato sfruttato nel 17,8% del totale degli acquisti di auto da parte dei privati con partita Iva (+2,2 p.p.), ben distante dal 3,9% del totale mercato privati.
Distribuzione anagrafica
La fascia dei 30-45enni, al 27,6% (+0,4 p.p. sul 2022) si conferma la più rappresentativa fra le immatricolazioni di privati con partita Iva, sia pure con appena 2 decimali di vantaggio sulla seconda. Al 27,4% (-0,5 p.p. sul 2022) troviamo la fascia 46-55 anni, al 24,9% (+0,2 p.p. sul 2022) quella dei 56-65 anni. Fasce che mantengono un peso più alto che nel totale canale privati. Gli over 65 guadagnano 0,6 punti e salgono al 15,0%; i giovani cedono 1 decimale al 5,1%. Queste ultime due fasce sono decisamente meno rappresentative nel mondo delle partite Iva che nel totale canale privati.
L’analisi esposta (disponibile con tempi differiti per le durate di aggiornamento e dialogo degli archivi) è una sintesi dei principali risultati sul comportamento di acquisto dei privati possessori di Partita Iva, che l’UNRAE è in grado di dettagliare in modo ancora più approfondito.
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