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Implementazione SERMI in Italia: cosa sta accadendo

Recenti informazioni rilasciate da SERMI hanno reso palese una situazione in conseguenza della quale il nostro paese potrebbe pagare incolpevolmente il prezzo con un ritardo fino a più di un anno nell’implementazione del sistema SERMI.

Dopo le notizie, in principio riservate anche per la nostra associazione, che SERMI ha fatto filtrare attraverso alcuni media di settore, ADIRA si sente ora nella posizione e nel diritto di fornire i dovuti chiarimenti con lo scopo di consentire agli operatori interessati la corretta comprensione di ogni aspetto relativo.

Cosa è accaduto

L’Italia, il secondo mercato aftermarket d’Europa per volumi e il primo per numero di operatori, potrebbe essere l’ultimo in cui lo schema SERMI verrà attivato con un ritardo fino ad oltre un anno rispetto a paesi come Germania e Spagna.

Solo questa considerazione basterebbe per valutare come “confusa e approssimativa” la gestione che ha determinato questa situazione.

Ciò, a maggior ragione, se si considera che l’unico CAB inizialmente ufficializzato da SERMI per il nostro paese, è pronto all’accreditamento fin dallo scorso mese di maggio quando, però, tutto il processo di implementazione si è inceppato.

Che cosa è successo?

Che un NAB (National Accreditation Body, in Italia Accredia) non italiano si è di fatto opposto all’adozione da parte dell’Associazione SERMI, in deroga al regolamento SERMI (2021/1244), al cosiddetto accreditamento cross-country in forza del quale un CAB accreditato da un NAB di un determinato Stato membro, poteva validamente operare anche in altri. Peccato però che al momento dell’opposizione, in molti paesi, tra cui l’Italia, operava o era già stato ufficializzato un CAB accreditato in “cross-country”.

Cosa fare? SERMI ha semplicemente deciso che nei paesi con schema già implementato, anche il CAB accreditato in “cross-country” avrebbe continuato ad operare, in deroga al regolamento 2021/1244, mentre negli altri, tra cui l’Italia (e anche Francia e Polonia, quindi 2 dei 4 major markets europei), il processo si sarebbe dovuto stoppare.

La conseguenza di tutto questo è che, ad oggi, lo schema SERMI è stato implementato o è previsto in implementazione in 12 paesi. In 9 di questi, opera IN DEROGA almeno un CAB accreditato in “cross-country”. In 2 di questi, il CAB accreditato in “cross-country” è l’unico. Solo 2 sono i paesi rimasti fuori e per i quali non abbiamo previsione di implementazione: ITALIA (unico tra i major markets) e POLONIA.

Cosa accadrà

Due sono gli scenari possibili.

  1. Viene superata l’opposizione all’accreditamento “cross-country”. In questo caso, il CAB attualmente operativo, ma “stoppato” in Italia, tornerebbe immedia-tamente attivo a pieno titolo.

  2. Ciò non avviene e allora occorrerà attendere che il NAB italiano Accredia, concluda il processo di accreditamento nazionale di almeno un altro CAB, cosa che – ci informa Accredia stessa – potrebbe avvenire non prima di inizio 2025 con slittamento alla prossima primavera per l’implementazione del SERMI in Italia.

ADIRA denuncia

ADIRA denuncia la determinazione, a seguito della decisione assunta da SERMI, di una situazione di evidente discriminazione tra paesi che erano già attivi al momento dell’opposizione e nei quali, ripetiamo, continuano regolarmente ad operare CAB accreditati in “cross-country” insieme ad altri di accreditamento nazionale.

Denuncia altresì il fatto che, nonostante le pressioni esercitate negli ultimi mesi, ad oggi SERMI non stia tenendo nella dovuta considerazione né l’importanza del nostro paese nel sistema aftermarket europeo, né il lavoro svolto dalle associazioni e da ADIRA, in primis, per oltre un anno per ottenere la più rapida ed estesa applicazione dello schema SERMI in Italia.

ADIRA chiede

ADIRA chiede che si proceda rapidamente a ricomporre una situazione di equità tra i vari paesi consentendo immediatamente l’attivazione di TUTTI i CAB accreditati in “cross-country” e fissando fin d’ora le date tecnicamente più vicine per l’implementazione dello schema SERMI nei paesi “stoppati”.

Ad oggi, possiamo confermare, che l’Italia, intesa sia come la comunità degli operatori interessati, sia come CAB per il rilascio dell’accreditamento, è pronta e operativa dallo scorso mese di maggio.

ADIRA lavora

ADIRA ha lavorato, lavora e lavorerà affinchè l’implementazione dello schema SERMI in Europa possa avvenire nel modo più ampio possibile per consentire alle federazioni europee dell’IAM di ottenere l’ampliamento dello schema SERMI oltre il perimetro attualmente previsto delle sole informazioni tecniche relative alla sicurezza del veicolo.

A questo fine, collabora e collaborerà con i propri associati, con tutti gli operatori del settore interessati, con le altre associazioni della filiera IAM e con i CAB attuali e futuri per determinare il risultato in premessa.