La domanda di auto coglie il vento della ripresa dell’economia
In settembre sono stati immatricolate in Italia 166.956 autovetture con un incremento sullo stesso mese del 2016 dell’8,13%. Il dato è positivo e ancor più lo appare se si considera che il confronto si fa con un settembre 2016 particolarmente dinamico (+18%). Il consuntivo dei primi nove mesi dell’anno chiude con 1.533.710 immatricolazioni, un livello in linea con le previsioni di un intero 2017 a quota 2.000.000. Il mercato dell’auto, dopo essere cresciuto del 16% sia nel 2015 che nel 2016, continua il suo recupero, anche se ovviamente con tassi di incremento più contenuti, ma comunque tali da dare un contributo all’accelerazione della ripresa del Pil che si è verificata negli ultimi mesi e che trova conferma nei più recenti dati statistici.
Il clima di fiducia dei consumatori determinato dall’Istat in agosto e settembre è infatti cresciuto di ben 8,3 punti e quello degli operatori economici è pure in crescita, anche se in misura più limitata (+2,3). In agosto sono migliorati i dati sulla disoccupazione generale e giovanile e nell’ultima nota congiunturale dell’Istat si legge che “l’indicatore anticipatore mantiene un’intonazione positiva segnando un rafforzamento delle prospettive di crescita”. Per quello che riguarda in particolare il mercato dell’auto, l’inchiesta congiunturale mensile condotta dal Centro Studi Promotor mette in luce in settembre un deciso miglioramento delle valutazioni degli operatori. La quota di intervistati che indica i visitatori nelle show room su livelli normali o alti è salita dal 31% di giugno al 64% di settembre, mentre per l’acquisizione di ordini le indicazioni di normalità sui buoni livelli attuali o di crescita sono passate tra giugno e settembre dal 31% al 61% ed infine le attese di domanda stabile o in aumento sui livelli attuali sono passati dal 52% di giugno all’87% di settembre. Da segnalare anche che in settembre l’indicatore di fiducia degli operatori auto determinato dal Centro Studi Promotor sintetizzando i risultati delle sue inchieste congiunturali subisce un vero balzo passando da quota 34 di agosto a 41,50. Coerenti con questi dati sono anche le indicazioni dell’Osservatorio Findomestic il cui indicatore delle intenzioni di acquisto ha raggiunto in settembre il livello più alto degli ultimi dodici mesi.
Secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, il fatto che il mercato dell’auto, nonostante i recuperi consistenti del 2015 e del 2016, si mantenga tonico e risponda prontamente agli stimoli provenienti dal miglioramento del quadro economico generale dimostra che vi è ancora ampio spazio per la crescita della domanda di autovetture con la prospettiva di ritornare su livelli fisiologici ante-crisi già nel 2019 e quindi con due anni di anticipo sul ritorno ai livelli ante-crisi del Pil che è previsto per il 2021(se si mantiene il tasso di crescita del 2017). D’altra parte, aggiunge Quagliano, vi è ancora da soddisfare una consistente quota di domanda di sostituzione rinviata durate la crisi ed inoltre la formidabile innovazione tecnologica che ha investito l’automobile negli ultimi anni renderà presto obsoleti anche modelli di auto che oggi vengono considerati pienamente rispondenti alle esigenze medie degli utilizzatori.
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