Apertura positiva per il mercato italiano dell’auto. In gennaio sono state infatti immatricolate 141.946 autovetture con un incremento sul gennaio 2023 del 10,61%. Questo dato va però confrontato con la crescita del 19% dell’intero 2023 ed è dovuto al portafoglio ordini acquisito nello scorso anno. In gennaio infatti la raccolta ordini langue e scarso successo sta riscuotendo la piattaforma del Governo per prenotare gli incentivi secondo la formula in vigore nel 2023 (con alcune modifiche). A oggi infatti per le persone fisiche lo stanziamento disponibile per l’acquisto di un’auto con emissioni da 0 a 20 gr/km di CO2 è stato utilizzato soltanto per il 3%, mentre quella per le vetture con emissioni di CO2 da 21 a 60 gr/km è stato utilizzato per l’1,2%, mentre la piattaforma per le auto con emissioni da 61 a 135 gr/km di CO2 è stata invece utilizzata per l’87%.
Questi dati mettono in luce che l’interesse del pubblico è forte soprattutto per le auto tradizionali, mentre per le auto elettriche occorrerebbero incentivi molto più robusti di quelli previsti nella piattaforma citata. Incentivi più robusti arriveranno però con il nuovo piano dell’auto presentato oggi a Roma dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso che prevede uno stanziamento di 950 milioni. Questo piano dovrebbe diventare operativo nei prossimi mesi con soluzioni molto più efficaci di quelle del passato, favorendo le famiglie con redditi più bassi e l’acquisto di vetture elettriche, anche se il 40% delle risorse dovrebbero essere riservate ad auto con emissioni di CO2 contenute tra 61 e 135 gr/km e con qualsiasi tipo di alimentazione. Come abbiamo detto, in attesa dell’entrata in vigore del piano 2024, oggi il pubblico può usufruire solo degli incentivi entrati in vigore il 23 gennaio che, sulla base delle prenotazioni sin qui effettuate, non stanno avendo successo per le soluzioni più ecologiche.
Data questa situazione le immatricolazioni si dovrebbero mantenere su bassi livelli fino all’entrata in vigore del nuovo pacchetto di incentivi. Secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, è quindi necessario che il nuovo piano del Governo sia varato nel più breve tempo possibile anche per sostenere gli automobilisti italiani nella sostituzione delle loro auto in una fase di mercato che ha visto i prezzi delle auto subire aumenti molto rilevanti. Dal 2019 al 2022 infatti vi sono stati aumenti del 34,3%, nel 2023 vi sono stati altri aumenti e dall’inchiesta congiunturale del Centro Studi Promotor di gennaio emerge che il 52% dei concessionari giudica alto il livello dei prezzi delle auto e il 26% ritiene che potrebbero esserci nuovi aumenti.
Condividi l'articolo
Scegli su quale Social Network vuoi condividere