Il giudizio dell'ANFIA: "Il progressivo incremento dei volumi produttivi nel nostro Paese, con uno spostamento della gamma verso i segmenti a più elevato contenuto tecnologico, è un elemento importante per la competitività della filiera automotive nazionale"
Si è concluso ieri, presso il quartier generale Chrysler di Auburn Hills, l’FCA Investor Day, durante il quale è stato presentato il piano industriale del Gruppo per i prossimi cinque anni.
“Il progressivo incremento dei volumi produttivi nel nostro Paese, con uno spostamento della gamma verso i segmenti a più elevato contenuto tecnologico, è un elemento importante al quale la filiera automotive nazionale guarda con molto interesse” – ha commentato Roberto Vavassori, Presidente di ANFIA. Negli anni della crisi globale, la filiera automotive italiana ha compiuto ulteriori passi in avanti nel processo di internazionalizzazione incominciato circa 20 anni fa, e può ora vantare un ottimo posizionamento sui mercati mondiali, sia in termini di esportazioni, che di insediamenti produttivi all’estero: nel 2013 l’export della componentistica italiana è cresciuto del 5,7%, raggiungendo un valore di 19,3 miliardi, con una bilancia commerciale positiva di 8,2 miliardi di Euro.
“Poter contare su volumi produttivi importanti in Italia, tuttavia, significa dare alle imprese una prospettiva di crescita in termini di innovazione tecnologica e di nuovi investimenti in ricerca e sviluppo – ha proseguito Vavassori – elementi decisivi nella salvaguardia della competitività”.
Ma oltre al rilancio della produzione, appare necessario anche lavorare sul contesto in cui l’industria opera. L’Italia ha bisogno di politiche industriali adeguate a sostegno di un settore che conta all’incirca 1,2 milioni di addetti sul territorio e rappresenta il 17% del gettito fiscale complessivo, pari al 4,4% del PIL. Le aree di intervento sono quelle più volte evidenziate nelle sedi istituzionali competenti: supporto all’export e allo sviluppo della ricerca e dell’innovazione di settore – attraverso strumenti di sostegno certi e procedure di accesso ai finanziamenti e di pagamento più snelle – e riduzione dei costi dell’energia elettrica. A livello europeo, inoltre, è indispensabile realizzare politiche commerciali a favore dell’industria manifatturiera, di cui il settore automotive è una parte importante.
E’ fondamentale continuare il lavoro già iniziato in questa direzione, fino al pieno raggiungimento degli obiettivi.
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