Oltre al crollo in borsa di Renault, a causa dei sospetti sulle emissioni, anche il titolo FCA ha subito un pesante calo. A pesare il calo delle vendite in Russia e due cause con concessionari USA
Ieri è stata una giornata nera per il mondo dell'auto. Non solo per Renault, che ha visto il titolo crollare in borsa di oltre il 10% in seguito alle perquisizioni agli stabilimenti per l'ipotesi di avere truccato i dati sulle emissioni, come avvenuto per Volkswagen. Anche per FCA è stato un giorno da dimenticare, con un calo in borsa di oltre il 6%, dopo aver segnato un calo teorico dell'8% . A pesare è stato il dato sulle vendite di auto in Russia nel 2015, che potrebbero essere scese fino al 47% secondo le stime degli analisti, mentre la stampa russa ipotizza un calo del 36%. Su FCA pesa inoltre la causa di 2 concessionari di Chicago, che, secondo Automotive News, affermano di essere stati indotti a falsificare i dati sulle vendite mensili dietro ricompensa di denaro. Ma FCA di difende affermando in una nota che «la società è convinta del fatto che la causa sia infondata e sia stata promossa dal legale interno del concessionario proprio nel momento in cui Fca Us discuteva con il gruppo del concessionario della necessità che quest'ultimo rispettasse i propri impegni in base a taluni dei contratti di concessione»
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