Cresce il numero di auto dotate di scatola nera, e nel frattempo si discute dell'introduzione obbligatoria della eCall. Ma dove verranno canalizzate le auto incidentate?
In costante aumento il numero di vetture dotate di scatola nera, arrivate a circa 3 milioni a inizio 2015.
«Se alla fine del 2012 – ha detto a il Giornale Domenico Petrone, presidente di Viasat Group – risultavano poco più di un milione quelle utilizzate dagli assicurati, a fine 2013 il loro numero era già salito a 2 milioni, per arrivare a oltre 3 milioni di dispositivi installati a inizio 2015. Da oltre 10 anni le più importanti compagnie italiane la propongono ai propri clienti in comodato d'uso, riconoscendo già oggi importanti sconti sulla polizza.
L'evoluzione ha visto crescere parallelamente servizi di assistenza e sicurezza per l'automobilista, in particolare gli allarmi automatici e geolocalizzati in caso d'incidente (l'invio del segnale avviene anche se la persona non è in grado, per qualsiasi ragione, di comunicare e chiedere aiuto). Un'applicazione in linea con l'Ue che, come noto, intende rendere obbligatorio sulle auto di nuova immatricolazione il sistema eCall per la chiamata automatica al numero unico di emergenza europeo 112, entro marzo 2018.
Con l'arrivo dell'eCall si apre tuttavia una nuova e controversa partita: dove verranno canalizzate le auto incidentate? Le Case auto faranno in modo di indirizzarle verso le loro reti? Di questo si sta discutendo in questi mesi a Bruxelles, in un braccio di ferro che sta coinvolgendo le varie lobbies del settore automotive.
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