L’export di componenti verso i Paesi UE pesa per il 70% e il primo Paese di destinazione rimane la Germania, mentre in Asia è sempre la Cina a condurre la classifica
Nel primo semestre 2017, l’export della filiera dei componenti per autoveicoli ha raggiunto 10,9 miliardi di Euro, con una crescita del 4,8% rispetto a gennaio-giugno 2016. Nello stesso periodo, si registra anche un incremento delle importazioni (+8,2%), per un valore di 7,9 miliardi di Euro, portando così la bilancia commerciale a un saldo positivo di circa 3 miliardi di euro, ma con un calo del 3,3% rispetto al 1°semestre 2016.
Il calo del saldo è la risultante di una crescita tendenziale nel 1° trimestre del 3,7% e di un calo nel 2° trimestre del 9,4%.
Le esportazioni del settore componenti rappresentano il 4,9% di tutto l’export italiano – a sua volta in rialzo dell’8% nel semestre (+7,1% al netto dell’energia) – mentre le importazioni valgono il 3,9% circa, quote che salgono rispettivamente al 5% e al 4,4% se si esclude dal totale dei flussi commerciali il comparto energia.
Ricordiamo che il 2016, per la componentistica, si era chiuso con l’export a +0,3%, per un valore di 19,96 miliardi di Euro, e con un saldo positivo della bilancia commerciale di 5,5 miliardi di Euro (-5,7%).
“La componentistica italiana conferma il suo successo sui mercati internazionali con un trend positivo dell’export nel 1°semestre dell’anno in corso, periodo in cui anche la produzione (+7,1%), gli ordinativi (+9,2%) e il fatturato (+8,5%)1 delle parti e accessori per autoveicoli e loro motori2 risultano in crescita – ha dichiarato Giuseppe Barile, Presidente del Gruppo Componenti ANFIA. Secondo i dati preliminari di ANFIA, infatti, nei primi 9 mesi del 2017 la produzione di autovetture in Italia ha registrato un aumento del 5%. Al contempo, anche il mercato dell’auto prosegue il suo trend di ripresa sia in Italia (+8,9% nei primi 10 mesi del 2017), sia in Europa (+3,8% a gennaio-ottobre 2017). Questi fattori hanno un impatto positivo sulla produzione di componenti in Italia, in rialzo del 7,3% a settembre e del 7,1% nei primi 9 mesi dell’anno in corso, proprio grazie al sostegno degli ordinativi interni raccolti dai fornitori, in crescita dell’11,6% a gennaio-agosto 2017 (nello stesso periodo, gli ordinativi esteri e gli ordinativi totali crescono del 6,4% e del 9,4% rispettivamente).
La componentistica automotive è un comparto importante dell’economia italiana, che conta circa 2.000 imprese sul territorio, per un fatturato di 40 miliardi di Euro e 140.000 addetti diretti (compresi gli operatori del ramo della subfornitura). Ricordo, inoltre, che mentre la bilancia commerciale dell’intero settore automotive italiano ha un saldo negativo, guardando alla sola componentistica il saldo è positivo da oltre 20 anni”.
Sempre in riferimento al 1° semestre 2017, l’export della componentistica verso i Paesi UE28 vale 7,7 miliardi di Euro (+3,5%) e pesa il 70% di tutto l’export componenti (era il 71% un anno fa), con un avanzo commerciale di 1,8 miliardi di Euro (-13,6% sul saldo del primo semestre 2016). L’export verso i Paesi extra UE è di 3,2 miliardi di Euro (+8%) e produce un saldo positivo di 1,1 miliardi di Euro (+19,5%).
La classifica dell’export per paesi di destinazione vede al 1° posto sempre la Germania con circa 2 miliardi di Euro (+1,4%) e una quota del 19% sul totale; seguono Francia (11% di quota), Spagna (8%), che supera UK (6,8%), Polonia (6,6%), che supera la Turchia (5,9%), USA (4,8%), Brasile (2,5%), Repubblica Ceca (2,5%) e Austria (2,4%).
Le aziende italiane esportano verso l’area NAFTA componenti per un valore di 812 milioni di Euro, in aumento del 5,1%, con un saldo attivo di oltre 397 milioni di Euro (330 nel primo semestre 2016) Il valore dell’export cala del 12% verso gli USA e del 3,5% verso il Canada, ma cresce dell’83,3% verso il Messico.
Le esportazioni italiane di componenti verso l’area Mercosur valgono 321 milioni di euro, in aumento del 15,9%. Il saldo del 1° semestre 2017 è positivo per circa 260 milioni di euro (era di 222 milioni nello stesso periodo del 2016).
Il primo mercato asiatico è la Cina (220 milioni di Euro esportati, +40,3% rispetto a gennaio-giugno 2016 e un saldo negativo di oltre 360 milioni), seguita dal Giappone (oltre 146 milioni di Euro, -15,8%, con un saldo positivo di 17,8 milioni).
Tra i Paesi europei al di fuori dell’UE, crescono le esportazioni verso la Turchia (+7,7%, con un saldo positivo di 312 milioni di Euro) e la Russia (+20,5%, con un saldo attivo di 81 milioni di Euro), mentre cala l’export verso la Serbia (-9%).
La suddivisione dei componenti in macroclassi, vede il comparto delle parti meccaniche (incluso accessori, vetri) totalizzare il 65,9% del valore dell’export con 7,2 miliardi di Euro (+4,8% rispetto al 1°semestre 2016) e un saldo attivo di 2,7 miliardi. Seguono il comparto dei motori – per un valore di 2,1 miliardi di Euro (+4,9%), che pesa per il 19,2% sul totale esportato della componentistica, con un saldo attivo di 562 milioni di Euro – e il comparto dei componenti elettrici e affini, che registra un incremento del 5,5%, ma con un saldo negativo di 22,5 milioni di Euro, così come pneumatici, camere d’aria e articoli in gomma.
Per i singoli componenti hanno un saldo positivo significativo le seguenti voci: parti ed accessori destinati al montaggio, motori, freni, ponti con differenziale, parti ed accessori di carrozzerie, pompe.
Il dossier completo sull’import-export della componentistica nel 1° semestre 2017 è disponibile sul sito ANFIA alla sezione: Servizi offerti/Studi e statistiche/Mercato Italia/SCAMBI COMMERCIALI
(fonte: ANFIA)
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