E’ noto come la Commissione Europea abbia deciso di prolungare la famosa legge BER ( Block Exemption Rules) fino a tutto maggio 2028. Conosciuta anche come Legge Monti, la BER ha avuto il merito di liberalizzare il mercato della vendita di ricambi, della riparazione e dell’accesso ai dati auto, dando all’automobilista la possibilità di accedere liberamente e senza vincoli ai servizi dell’ Aftermaket indipendente, svincolandolo ad esempio dall’obbligo di portare l’auto presso la rete ufficiale nel periodo di garanzia del veicolo.
Per far stare “in piedi” questo caposaldo legislativo del mercato indipendente, l’ accesso ai dati delle Case auto è stato e continuerà ad essere un pilastro fondamentale e imprescindibile. Rispetto al passato, i dati auto sono tuttavia aumentati esponenzialmente e si sono arricchiti di nuove categorie di dati. Non più quindi solo i dati tecnici e di riparazione RMI, ma anche i cosiddetti in-vechicle data, ovvero quell’enorme flusso di informazioni raccolti dai molteplici sensori dei vari dispositivi del veicolo che sono alla base del nuovo paradigma della diagnosi predittiva. Non vanno dimenticati i dati auto da targa e VIN, cioè i dati collegati al numero di telaio dell’auto, anch’essi fondamentali per avere informazioni corrette e sempre aggiornate sui veicoli su cui si sta intervenendo.
Accesso ai dati auto garantito dalla proroga della legge BER- Block Exemption Rules
La legge BER sarebbe dovuta scadere il 31 maggio del 2023, passando il testimone alla nuova MVBER, ma la Commissione Europea, a seguito della audizioni con i principali player del mondo automotive, ha preferito prorogare la legge esistente fino a maggio 2028, ritenendo che le regole e i principi su cui si base sono ancora attuali. La Commissione ha infatti ritenuto che la legge “sia stata strumento utile per facilitare e migliorare il commercio di pezzi di ricambio originali e di qualità equivalente, l’accesso alle informazioni tecniche nonché per prevenire fattispecie di garanzia anticoncorrenziali”.
Ad essere cambiata, rispetto al passato, è tuttavia la tecnologia e l’ elettronica dei veicoli, rendendo la questione dell’ accesso ai dati dei veicoli un argomento ancora molto caldo e in continuo divenire, sotto la spinta anche di questioni legate alla sicurezza informatica e alla privacy.
Punto fermo resta la possibilità degli operatori del mercato post-vendita, comprese le officine, di avere pieno accesso ai dati generati dai veicoli necessari per la riparazione e la manutenzione. Il regolamento 858, su cui poggia la legge BER, rappresenta infatti la garanzia per il mondo indipendente di poter accedere alle informazioni tecniche dei veicoli senza restrizioni o discriminazioni, e senza che queste siano legate al progresso tecnologico della vettura.
I dati auto RMI
I dati RMI auto riguardano tutte quelle informazioni relative a Riparazione, Manutenzione e Istruzioni (RMI, Repair, Maintenance, and Instruction) e rientrano nelle grandi banche dati auto che ogni giorno meccanici e ricambisti si trovano a consultare. La legge BER ha tutelato l’ accesso a questi dati a favore di tutti gli operatori indipendenti, imponendo a Costruttori e Componentisti il costante aggiornamento. I dati RMI sono infatti indispensabili per intervenire correttamente su tutti i veicoli, seguendo le specifiche del Costruttore, e garantire la totale sicurezza all’automobilista.
Dati RMI: le principali categorie
I dati RMI possono essere suddivisi nelle seguenti categorie:
- Istruzioni di riparazione: viene spiegato nel dettaglio come individuare un guasto del veicolo (meccanico, elettrico o elettronico) e come procedere alla riparazione. Normalmente sono inclusi immagini, spaccati, diagrammi, e istruzioni step by step che guidano il meccanico nella riparazione.
- Specifiche Tecniche: si fa riferimento alle informazioni possedute dai Costruttori relative a sistemi, dispositivi e componenti con cui è equipaggiato il veicolo. Le specifiche tecniche consentono al riparatore di operare in conformità con quanto prescritto dal Costruttore, a garanzia della qualità e della sicurezza della riparazione effettuata.
- Intervallo di Manutenzione: viene indicato quando devono essere eseguite le varie operazioni di manutenzione programmata: cambio olio, sostituzioni filtri e pastiglie freni e gli altri controlli periodici. Eseguire questi interventi nei tempi previsti consente di mantenere i veicoli in buone condizioni evitando guasti improvvisi.
- Diagnostica: le procedure relative alla diagnosi del veicolo spiegano all’autoriparatore come individuare i possibili guasti e intervenire sull’elettronica del veicolo, individuando gli errori presenti nelle centraline e resettandole. Sono generalmente associate al diagnostico utilizzato dal riparatore e riferite allo specifico veicolo.
- Aggiornamenti del Software: rientrano nei dati RMI anche gli aggiornamenti del software dei veicoli, compresi quelli riguardanti il controllo del motore, i sistemi di sicurezza e ADAS, l’infotainment e altre funzionalità.
Il legislatore stabilisce che l’ accesso ai dati RMI deve essere concesso dai Costruttori senza restrizioni e in maniera standardizzata – quindi uniforme per tutti i soggetti – e non discriminatoria, dal momento che l’accesso a questi dati è fondamentale per garantire che le riparazioni e la manutenzione dei veicoli vengano effettuate in conformità alle specifiche del Costruttore.
In-vehicle data: cosa sono e perché il loro accesso è cruciale
Sempre più spesso oggi si parla di auto connessa, un’auto cioè capace di generare un costante flusso di dati e di trasmetterli ai propri dispositivi ma anche all’esterno. Anche tutti i servizi di riparazione e manutenzione della vettura saranno sempre più “dipendenti” da questi stessi dati, che pongono le basi per il passaggio epocale alla diagnosi predittiva, cioè ad un monitoraggio costante dei parametri dei vari dispositivi – attraverso gli in vehicle data – per andare a prevenire il guasto prima che si verifichi.
Appare subito chiaro che tali dati sono destinati a diventare il principale “oggetto del contendere” tra le Case auto/reti ufficiali e aftermarket indipendente. Le associazioni dell’aftermaket si sono già mosse per arrivare il prima possibile ad un corpo normativo che disciplini l’accesso e l’utilizzo di questi in-vehicle data, che in un’ottica futura rappresentano la chiave di volta per migliorare, velocizzare e rendere più appetibili tutti i servizi di riparazione/manutenzione, a qualsiasi livello della catena del post vendita, consentendo ai meccanici indipendenti di poterli utilizzare per competere anche sotto questo profilo.
Un’enorme massa di dati auto
Gli in-vehicle data sono quei dati generati a flusso continuo dal veicolo attraverso sensori, dispositivi e sistemi integrati nell’ elettronica dell’auto. Sono tantissime le informazioni che possono essere desunte da questi dati relativamente al funzionamento dei sistemi della vettura, alle prestazioni di ogni singolo componente, oltre allo stile di guida, alle condizioni ambientali e anche allo stato del conducente. La comunicazione di tali dati avviene attraverso la porta OBD a cui si connette lo strumento di diagnosi.
In-vechicle data: le principali categorie
Gli in-vehicle possono essere suddivisi in alcune categorie principali:
- Dati diagnostici: sono i parametri relativi ai vari componenti e sistemi del veicolo: freni, sospensioni, motore, emissioni, pneumatici, trasmissioni, dispositivi elettronici, ADAS, controllo trazione, elettronica di bordo.
- Telemetria: in questa categoria rientrano le misurazioni della velocità del veicolo, l’accelerazione, i giri motore, l’angolo di sterzata, l’intensità di frenata, la temperatura del motore, la pressione delle gomme e molti altri parametri di guida che possono essere raccolti dai sensori e computati dalle centraline elettroniche dandone un valore numerico.
- Dati ambientali: riguardano tutti i dati che il veicolo è in grado di raccogliere dall’ambiente esterno: temperatura, umidità, condizioni del manto stradale, illuminazione dell’ambiente, ma anche posizione di veicoli e pedoni, ecc.
- Dati di navigazione: il dato “principe” è la posizione GPS, ma anche le informazioni relative ai percorsi effettuati, al traffico stradale alla velocità di guida
- Dati dell’infotainment: provengono dai sistemi di infotainment presenti nel veicolo e sono alla base della profilazioni degli utenti.
- Dati del conducente: i sensori interni all’abitacolo consentono di raccogliere molti dati accurati sul conducente: oltre a monitorare l’interazione con i comandi del veicolo e i sistemi presenti, è oggi possibile un monitoraggio costante dei movimenti facciali del conducente, per allertarlo ad esempio se sta avendo un colpo di sonno.
Ricambi: aumenta la capacità previsionale grazie agli in-vehicle data
Appare chiaro di come questi dati in-vehicle possano avere molteplici utilizzi ed essere utilizzati anche dagli autoriparatori per offrire un servizio riparativo/manutentivo più accurato e sempre “sul pezzo”. L’incrocio e la rielaborazione di tutti questi dati aumenta inoltre la capacità previsionale sulla sostituzione dei ricambi, gli interventi riparativi, diventando fondamentali anche per le compagnie assicurative nella ricostruzione della dinamica dei sinistri e nella loro gestione.
Dati auto da targa e da telaio
Nel nostro paese la targa è collegata al numero di telaio del veicolo (VIN) da cui è possibili risalire ai dati specifici dell’allestimento e allo storico del veicolo. Ricercando le informazioni per targa ha dunque la stessa valenza di una ricerca per numero di telaio, da cui è possibile ottenere:
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Informazioni relative all’ immatricolazione
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Specifiche del veicolo: : dati tecnici, carrozzeria, tipo di cambio, trazione, alimentazione, cilindrata, potenza motore, emissioni di CO2
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Età del veicolo e revisioni effettuate
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coinvolgimento in incidenti, vincoli (fermo amministrativo, sequestro, pignoramento) o ipoteche
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potenziali frodi (incidenti, lettura del contachilometri)
La ricerca per targa dati auto – incrociando la data di costruzione dell’auto, numero di telaio e dati della Case auto – permette di risalire esattamente all’allestimento del veicolo come è uscito dalla linea di produzione. Come avviene nella ricerca tramite numero di telaio, è dunque possibile risalire ai dati di fabbricazione di un modello e dunque visualizzare immediatamente e con la massima precisione le informazioni relative all’ allestimento del veicolo.
Sapere esattamente qual è l’ allestimento auto è fondamentale anche per stimare correttamente il valore di un’ auto usata, ma anche in ambito assicurativo per stabilire correttamente l’ RC Auto o le garanzie accessorie (furto-incendio, kasko)
Che cos’è il pass-thru e a quali dati auto si riferisce
Il Pass-Thru è un protocollo informatico che consente agli autoriparatori di avere un accesso diretto ai dati presenti nei server delle case auto ( di proprietà delle Case auto) by-passando il software integrato del veicolo. Alle spalle del pass-thru, chiamato anche pass-trough, c’è generalmente un accordo tra il produttore dello strumento di diagnosi e la Casa auto, che si traduce in un canone che l’autoriparatore corrispondere al fornitore dello strumento di diagnosi e che gli consentirà di accedere a dati e aggiornamenti direttamente dallo strumento.
Il protocollo PASS-THRU dà quindi la possibilità a qualunque officina, e non solo a quelle autorizzate o delle reti ufficiali, di connettersi in tempo reale al server centrale di ciascuna casa costruttrice per scaricare i pacchetti software oppure le informazioni tecniche ufficiali e i parametri dei dispositivi. Si comprende dunque che anche i dati ottenibili attraverso il pass-thru siano sempre più cruciali per il futuro del mondo dell’autoriparazione.
Clicca qui per approfondire il funzionamento, i dati disponibili e i costi del Pass-Thru
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