Multe fino a 3.000 euro per spostamenti non giustificati e 5 anni di reclusione per chi viola la quarantena
Insaprite le sanzioni per chi violerà le misure restrittive previste dal decreto per contenere l’epidemia di coronavirus. In caso di spostamenti non giustificati da comprovati motivi di lavoro, salute o assoluta necessità, la multa va ora da un minimo di 400 euro a un massimo di 3.000 euro. L’ammontare sarà aumentato di un terzo dell’importo se il cittadino sarà fermato a bordo di un veicolo. Non è invece previsto il fermo o sequestro del mezzo, mentre per chi viola la quarantena è prevista una pena massima di cinque anni di carcere.
Inasprimento delle sanzioni anche per le attività commerciali. Per chi non rispetterà le disposizioni è prevista “chiusura dell’esercizio o dell’attività da cinque a 30 giorni”.
Alle singole Regioni, inoltre, viene data la possibilità di varare provvedimenti ancora più restrittivi. In particolare, ai presidenti delle regioni e delle province autonome è concesso, se necessario, di adottare misure restrittive più severe. Rimane tuttavias “la funzione di coordinamento del governo”.
Nella conferenza stampa Conte ha affrontato anche la delicata questione degli scioperi, compreso quello dei distributori di carburante. “Confido che vengano ritirati, non ce lo possiamo permettere”, ha detto il primo ministro. Per i distributori di carburante, in particolare, si sta cercando una mediazione, cercando di assicurare il self service. Nel frattempo le organizzazioni lombarde dei sindacati confederali hanno proclamato per mercoledì 25 marzo un fermo di otto ore in tutta la Lombardia. Lo scioperoè stato indetto dai metalmeccanici, ma in poche ore è stata estesa ad altri settori produttivi come il chimico, il tessile e l’energetico.
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