Dal 2007 al 2012 il numero di spostamenti di persone effettuati in Italia in un giorno medio feriale è passato da 123,5 milioni a 96,5 milioni, con un calo del 21,9%
Tra gli effetti della crisi c’è anche una significativa diminuzione degli spostamenti. La gente si muove di meno, non solo nei giorni festivi ma anche nei normali giorni di lavoro. Non è dunque un caso che le strade appaiano meno congestionate di qualche anno fa.
Da un’elaborazione dell’Osservatorio sulla Mobilità Sostenibile di Airp (Associazione Italiana Ricostruttori Pneumatici) su dati Isfort, emerge che dal 2007 al 2012 il numero di spostamenti di persone effettuati in Italia in un giorno medio feriale è passato da 123,5 milioni a 96,5 milioni, con un calo del 21,9%. Tra gli spostamenti, quelli effettuati in ambito urbano sono passati da 76 milioni a 58,6 milioni, con una diminuzione del 22,9%. Gli spostamenti extraurbani sono calati del 20,2%, essendo passati da 47,5 milioni a 37,9 milioni. Nonostante la diminuzione degli spostamenti effettuati dagli italiani, l’auto resta comunque il mezzo di trasporto più utilizzato. Infatti in Italia nel 2012 è avvenuto in auto il 79,7% degli spostamenti urbani (nel 2007 era l’81%) e l’84,7% di quelli extraurbani (nel 2007 era l’83,9%).
Ad avere influito sulla diminuzione degli spostamenti nel nostro Paese è certamente la crisi economica, insieme al rincaro dei prezzi dei carburanti. Il fatto che l’auto resti in ogni caso il mezzo di trasporto più utilizzato dagli italiani, da un lato, dipende dalle obiettive valenze positive di questo mezzo, ma, dall’altro, è legato al cattivo funzionamento dei trasporti pubblici, che non rappresentano nella maggior parte dei casi un’alternativa effettivamente praticabile all’uso dei mezzi privati.
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