Nel primo semestre 2015, l’export della filiera dei componenti per autoveicoli ha raggiunto 10,3 miliardi di euro. In testa ai Paesi di destinazione c'è la Germania
Nel primo semestre 2015, l’export della filiera dei componenti per autoveicoli ha raggiunto 10,3 miliardi di Euro, con una crescita dell’1% rispetto a gennaio-giugno 2014. Nello stesso periodo, si registra una crescita decisamente maggiore delle importazioni (+17,7%), per un valore di 7 miliardi di Euro, portando così la bilancia commerciale a un saldo positivo di 3,3 miliardi di euro, ma con un calo del 22,5% rispetto al 1°semestre 2014. Il risultato dell’export deriva da un 1° trimestre negativo (export a -1,5% e import a +12,6% rispetto al 1° trimestre 2014), a cui ha fatto seguito un 2° trimestre in miglioramento (export a 3,6% e import a +22,6% rispetto ad aprile-giugno 2014).
Le esportazioni del settore componenti rappresentano il 5% di tutto l’export italiano (era il 4,8% a gennaio-dicembre 2014) – a sua volta in rialzo del 5% nel semestre – mentre le importazioni valgono il 3,7% circa, quote che salgono rispettivamente al 5,1% e al 4,3% se si esclude dal totale dei flussi commerciali il comparto energia. Il 2014, per la componentistica, si era chiuso, invece, con l’export a -0,2%, per un valore di circa 19,3 miliardi di Euro, e con un saldo positivo della bilancia commerciale di 7,5 miliardi di Euro (-7%).
“A fronte del lieve rallentamento dell’export della componentistica nel 1°semestre dell’anno in corso, la produzione, gli ordinativi e il fatturato del comparto mostrano un andamento positivo, soprattutto grazie alla crescita delle commesse sul mercato domestico – ha dichiarato Aurelio Nervo, Presidente del Gruppo Componenti ANFIA. Secondo i dati preliminari di ANFIA, infatti, nei primi 8 mesi del 2015 la produzione di autovetture in Italia ha registrato un aumento del 67%, mentre nel mese di agosto la crescita è del 145%. Al contempo, il mercato dell’auto prosegue il suo trend di ripresa sia in Italia (+15,3% nei primi 9 mesi del 2015), sia in Europa (+8,8% a gennaio-settembre 2015).
Questi fattori incidono sulla produzione di componenti in Italia, che risulta in rialzo del 18% ad agosto e del 9,3% nei primi 8 mesi dell’anno, proprio grazie al sostegno degli ordinativi interni raccolti dai fornitori, in crescita del 12% a gennaio-luglio 2015 (gli ordinativi totali crescono del 6,3% nello stesso periodo). La filiera della componentistica mantiene un ruolo di rilievo nell’economia italiana – ha aggiunto Nervo. Sono circa 2.500 le imprese operanti nel settore, per un totale di 165.000 addetti diretti (compresi gli operatori del ramo della subfornitura) e un fatturato complessivo di circa 40 miliardi di Euro”.
Sempre in riferimento al 1° semestre 2015, l’export della componentistica verso i paesi UE vale 7 miliardi di Euro (-1,3%) e pesa il 68,7% di tutto l’export componenti (era il 70,3% un anno fa), con un avanzo commerciale di 2,1 miliardi di Euro (-1,3% sul saldo del primo semestre 2014). L’export verso i paesi extra UE è di 3,2 miliardi di Euro (+6,7%) e produce un saldo positivo di 1,2 miliardi di Euro (+6,7%).
La classifica dell'export per paesi di destinazione vede al 1° posto la Germania con oltre 2 miliardi di Euro (-3,9%) e una quota del 19,7% sul totale; seguono Francia (11,3% di quota), USA (8,1%), che supera la Spagna (7,8%), Polonia (6,7%), che supera UK (6,3%), Turchia (4,3%), Brasile (3,1%), Austria (2,2%) e Ungheria (2,2%). Le aziende italiane esportano verso l'area NAFTA componenti per un valore di oltre 1 miliardo di Euro, in crescita del 16,2%, con un saldo attivo superiore a 507 milioni di Euro. Il valore dell’export cresce del 16,6% verso gli USA, del 17% verso il Messico e del 6,7% verso il Canada.
L'Italia esporta verso l'area Mercosur componenti per oltre 366 milioni di euro, in recupero dell’11,1% dopo il pesante calo (-34%) dell’anno 2014. Il saldo del 1° semestre 2015 è positivo per circa 313 milioni di euro.Il primo mercato asiatico è la Cina (149 milioni di Euro esportati, -18,7% rispetto a gennaio-giugno 2014 e un saldo negativo di oltre 385 milioni), seguono Giappone (oltre 148 milioni di Euro, +21,9%, con un saldo positivo di 36,3 milioni) e India (99,2 milioni di Euro, -13,2%, con un saldo positivo di 3,3 milioni di Euro).
La suddivisione dei componenti in macroclassi, vede il comparto delle parti meccaniche (incluso accessori, vetri) totalizzare il 65,5% del valore dell'export con 6,7 miliardi di euro (+0,4% rispetto al 1°semestre 2014) e un saldo attivo di 2,9 miliardi. Segue il comparto dei motori – per un valore di 2,1 miliardi di euro (+0,4%), che pesa per il 20,1% sul totale esportato della componentistica, con un saldo attivo di 590,5 milioni di euro – e il comparto dei componenti elettrici e affini, che vale il 6,2% dell’export, pari a 836 milioni di Euro, che presenta però un saldo negativo (di 8,6 milioni di Euro), così come pneumatici, camere d’aria e pezzi di gomma, nonché apparecchi riproduttori del suono.
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