La direttiva stabilisce anche i requisiti minimi per l’infrastrutturazione per i combustibili alternativi
Il Consiglio dei ministri ha approvato il 15 settembre in esame preliminare il decreto legislativo di attuazione della direttiva 2014/94/UE, del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 ottobre 2014, sulla realizzazione di un’infrastruttura per i combustibili alternativi.
La finalità della direttiva è di ridurre la dipendenza dal petrolio e attenuare l’impatto ambientale nel settore dei trasporti. La stessa direttiva stabilisce requisiti minimi per l’infrastrutturazione per i combustibili alternativi, da attuare grazie ai quadri strategici nazionali predisposti dagli Stati membri.
Il Consorzio Ecogas, organismo associativo rappresentativo dei settori del GPL e del metano per autotrazione, carburanti a basso impatto ambientale contemplati nel decreto, ha espresso soddisfazione per il provvedimento, che sancisce una volta di più la necessità di un adeguato accesso a tutti i carburanti alternativi.
“E' un'occasione importante per la mobilità sostenibile – dichiara Alessandro Tramontano, presidente del Consorzio Ecogas – in quanto il provvedimento contiene una serie di misure per promuovere la diffusione dei carburanti alternativi e siamo a disposizione per dare il nostro contributo.”
“Proprio oggi – prosegue Tramontano – abbiamo presentato alla Segreteria Tecnica del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare una proposta di promozione da inserire nel decreto legislativo che ci auguriamo possa essere accolta. Nello specifico, l’introduzione di un’esenzione pluriennale dal pagamento della tassa automobilistica per i veicoli più ecologici e l’allargamento a tutti i combustibili alternativi dell’obbligo, per le flotte pubbliche, di dotarsi di una quota del 25% di mezzi a basso impatto ambientale.”
Molto significativa, per il Consorzio Ecogas, la misura volta alla diffusione dei veicoli alimentati a combustibili alternativi relativa alla circolazione nelle aree urbane: vi si prevede che gli Enti territoriali, con propri provvedimenti, consentano nelle aree a traffico limitato la circolazione dei veicoli alimentati a combustibili alternativi, elettricità, idrogeno, gas naturale liquefatto-GNL, gas naturale compresso-GNC e gas di petrolio liquefatto-GPL, oppure una loro combinazione, escludendoli dai blocchi anche temporanei della circolazione.
“Il decreto contiene anche un esplicito riferimento alla diffusione della nautica a GPL- conclude Tramontano – un utilizzo che promuoviamo da tempo, tanto che abbiamo seguito per anni lo sviluppo della normativa a livello europeo”.
Il provvedimento è stato predisposto in attuazione della legge 9 luglio 2015 n. 114 recante delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l’attuazione degli altri atti dell’Unione Europea – legge di delegazione 2014 – ed è relativo alla direttiva 2014/94/UE (di cui all’allegato B della citata legge delega) che, nell’ambito delle politiche della Ue sulla sostenibilità, prevede che gli Stati membri adottino un quadro strategico nazionale per lo sviluppo del mercato dei combustibili alternativi nel settore dei trasporti e per la realizzazione della relativa infrastruttura.
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