L'impatto del car sharing è sempre più forte, in particolare nelle grandi metropoli. Secondo uno studio di Frost & Sullivan, il car sharing potrebbe togliere dalle strade londinesi 120.000 veicoli entro il 2020
Il car sharing sta impattando notevolmente sulla mobilità urbana, in particolare nelle grandi metropoli, e sembra destinato a cambiare il concetto di utilizzo dell’auto.
Un recente studio di Frost & Sullivan, commissionato da Zipcar UK, analizza fino a che punto i modelli di business per il car sharing, nuovi ed esistenti, possono crescere a Londra e il risultante impatto sulla città. Un caso emblematico, dunque, che ci dà uno spaccato di quello che potrebbe succedere anche in città come Milano o Roma
La recente ricerca condotta mostra come, entro il 2020, Londra potrebbe raggiungere una riduzione delle emissioni di gas serra dalle automobili fino al 6%, togliendo dalla strada circa 120.000 veicoli.
Questa analisi indica che il trend di crescita del car sharing round-trip potrebbe portare a quota 800.000 gli utenti del programma di car sharing londinese nel 2020, contro gli attuali 140.000. Di questi 800.000, il 74% proverrebbe dalle zone più centrali di Londra. Ciò, quasi sicuramente, renderebbe Londra il più grande mercato del car sharing al mondo.
Il sondaggio annuale tra gli utenti del programma di car sharing Carplus mostra che gli utenti esistenti dei servizi di car sharing round-trip a Londra guidano il 57% in meno rispetto alla media londinese e utilizzano una flotta di veicoli in car sharing il 33% meno inquinanti della media. Inoltre, attualmente un veicolo in car sharing si traduce in 17 auto private in meno sulle strade di Londra.
L’analisi di Frost & Sullivan ha quantificato un potenziale risparmio sui costi di 359,6 milioni di sterline scegliendo i servizi di car sharing rispetto all’auto di proprietà, di cui 238,3 milioni di sterline per i servizi tradizionali e 121,3 milioni di sterline per il car sharing one-way. Inoltre, con 120.000 automobili in meno sulle strade di Londra nel 2020, questa riduzione del 4,2% delle auto londinesi si tradurrebbe in un chilometraggio sensibilmente ridotto, il 5,6% in meno di emissioni di CO2 e una riduzione dello stress da parcheggio sulle strade di Londra.
“Una modellazione granulare dei dati demografici relativi agli utenti di Zipcar a Londra ha mostrato che la forte crescita del car sharing è più probabile nelle aree caratterizzate da elevata densità di popolazione, elevata accessibilità ai servizi di trasporto pubblico, bassa percentuale di proprietari di automobili, elevata percentuale di popolazione compresa tra i 30 e i 44 anni, livelli di istruzione e fascia di reddito più elevati”, afferma Martyn Briggs, Industry Principal di Frost & Sullivan.
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