Il crollo del mercato è stato determinato principalmente dal dimezzamento delle vendite delle auto generaliste, mentre i modelli premium hanno tenuto decisamente meglio e valgono oggi il 40% del mercato
L’auto nuova sta diventando sempre di più un “lusso” per pochi. È quanto emerge da una recente analisi del Centro Studi Fleet&Mobility, che ha rilevato che dei 22,6 miliardi di euro lordi persi dal mercato dell’auto dal 2007 al 2013, quasi 20 mld sono relativi a prodotti di massa e meno di 3 mld a prodotti premium. Ciò significa che il crollo del mercato è stato determinato principalmente dal dimezzamento delle vendite delle auto generaliste, mentre i modelli premium hanno perso solamente un quinto del business. Il risultato è che il mercato delle auto premium vale oggi il 40% delle vendite, mentre fino al 2007 pesava circa 25% del mercato.
Le vendite di marche premium (Audi, BMW, Mini, Mercedes, Smart, Lexus, Jeep, Jaguar, Land Rover, Abarth, Aston Martin, Bentley, Cadillac, Hummer, Lamborghini, Infiniti, Lotus, Maserati, Porsche, Rolls Royce, Saab, Tesla, Volvo, Martin Motors, McLaren e Ferrari), a cui vanno aggiunti alcuni modelli premium di marchi generalisti (Fiat 500, Opel Adam, Nissan Juke e Lancia Y), sono passate da 14.067 milioni di euro nel 2007 a 11.233, con una flessione del 20%. Il resto del mercato è invece crollato del 53%, passando dai 37.001 milioni di euro di vendite del 2007 ai 17.248 del 2013.
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