Tutelare la filiera automotive nostrana: il Manifesto di Anfia con le “istruzioni per l’uso” ai nuovi europarlamentari italiani
Nel Manifesto per l’Europa di Anfia, le indicazioni ai nuovi parlamentari europei dell’Italia per tutelare la filiera automotive nazionale.
Le aziende automotive di ogni dimensione e dell’intero territorio nazionale devono essere supportate nella transizione energetica della filiera e nella decarbonizzazione della mobilità e dei trasporti.
Questi temi restano al centro dei dibattiti in tutti i 27 stati membri dell’Unione Europea, soprattutto dopo le elezioni che tra il 6 e il 9 giugno scorsi hanno chiamato alle urne i cittadini del Vecchio Continente.
Anfia ha lanciato un invito inequivocabile ai futuri rappresentanti italiani comunitari:
- “Gli europarlamentari italiani sappiano fare squadra per consentire alle imprese italiane di competere con successo a livello globale”.
Il Manifesto di Anfia all’Europa dell’automotive
Il monito di Anfia è stato accompagnato dalla pubblicazione del Manifesto condiviso con i partiti, che riassume le priorità dell’industria italiana della mobilità per la nuova legislatura, indipendente dai colori politici che avrebbe assunto.
La nuova maggioranza europeista dovrà confrontarsi su molti temi strategici, in primo piano quelli della transizione energetica e della sostenibilità ambientale, connessi intrinsecamente alla mobilità.
Dossier già bandiera della vecchia legislatura, divenuti oggetto di discordia e difficili negoziati, tra tutti, quelli sul Fit for 55 e il blocco a diesel e benzina dal 2025.
La posizione di Anfia sull’Europa dell’automotive
Da tempo, l’Associazione nazionale della filiera italiana dell’automotive ha lanciato un allarme noto:
- “Gli ambiziosi obiettivi approvati nella scorsa legislatura e l’assenza di un piano strategico europeo di riconversione industriale stanno mettendo a rischio la storica capacità delle imprese automotive italiane – in particolare quelle della componentistica – nel competere a livello globale”
- “Le aziende si trovano a dover affrontare la transizione ecologica in un contesto di altissima competizione globale, in cui, però, le imprese asiatiche ed americane possono contare su politiche industriali e commerciali di grande supporto e regole assai meno stringenti”.
Anfia ha ricordato che poter attraversare e traguardare la più grande rivoluzione tecnologica della storia – la decarbonizzazione dei processi produttivi e la progressiva elettrificazione dei veicoli accompagnata alla diffusione di vettori energetici a bassa o nulla impronta carbonica – i prossimi 5 anni saranno cruciali.
A rischio è la tenuta competitiva di un settore che in Italia rappresenta il 5,6% del Pil, fattura oltre 100 miliardi di euro e che, tra i principali costruttori e componentisti, occupa oltre 230mila addetti.
Anfia: “Che cosa ci aspettiamo per l’automotive dal prossimo mandato europeo”
- Occorre una fase di “pausa regolamentare” che garantisca alle imprese una programmazione di medio e lungo termine
- Serve un piano di politica industriale europea per l’automotive con una definizione rapida di una strategia settoriale che definisca priorità, linee d’azione e politiche da mettere in atto, per rendere l’Europa un posto ancora attrattivo per produrre veicoli e investire in Ricerca e Sviluppo
- Occorrono regolamenti sui target CO2 di veicoli leggeri e pesanti adottando un approccio tecnologicamente neutrale e la definizione di una metodologia di calcolo delle emissioni dei veicoli alimentati con “Carbon neutral fuels”
- Servono nuove politiche commerciali con la Cina, con il bilanciamento dei dazi su import/export veicoli e parti e componenti
- È necessaria una Value chain europea delle batterie, per rendere l’Europa indipendente nell’approvvigionamento e trattamento delle materie prime
Anfia: cosa si può fare in più in Europa per la filiera automotive italiana
Temporary framework automotive
È necessario considerare gli investimenti pubblici per transizione fuori dal “patto di stabilità” e con deroghe dimensionali e territoriali sui limiti agli aiuti di Stato per consentire alle aziende di ogni dimensione e dislocate su tutto il territorio nazionale, di poter essere supportate nella transizione
Potenziare budget UE per Ricerca e Sviluppo
Semplificare il quadro degli aiuti di Stato a sostegno degli investimenti. Lancio di un IPCEI (Importanti Progetti di Interesse Comune Europeo) su veicolo pulito, autonomo e connesso
Strategia energetica europea
Ridurre i costi dell’energia per le imprese ed incrementare la disponibilità di energia rinnovabile. Estendere alle grandi imprese la possibilità di far parte delle Comunità energetiche
Politiche attive e passive del lavoro
Affrontare la transizione dei lavoratori automotive
Software Defined Vehicle
Veicolo digitale, autonomo e connesso: sostegno allo sviluppo
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